Sette giorni in Danimarca • Numero 68
Le dichiarazioni di Frederiksen sull'Ucraina e gli USA; Regole più flessibili per lavoratori extra UE; 58 miliardi in più nel bilancio
Editoriale
Venerdì Ie scuole hanno chiuso i battenti e, come ogni anno, le strade e le piazze si animano del passaggio degli studentervogne, i camion decorati con musica alta e cartelli colorati, su cui i neodiplomati festeggiano la fine degli esami e l’inizio di una nuova fase della loro vita. È uno dei segni più evidenti dell’estate danese, insieme ai parchi pieni di persone che approfittano del sole e alle città che pian piano si svuotano quando molti partono per le ferie.
Anche noi di Sette giorni in Danimarca ci prendiamo una pausa. Chiudiamo temporaneamente la newsletter per queste settimane estive e torneremo con il nostro consueto appuntamento nella seconda settimana di agosto. Continueremo a seguire le notizie, pronti a riprendere il racconto della politica, dell’economia, della società e della cultura danese.
Vi auguriamo buone vacanze, tak for nu, e ci rileggiamo presto.
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INDICE:
Politica
Politica estera e militare al centro dell’agenda. Mette Frederiksen si è trovata coinvolta in una polemica legata alle sue dichiarazioni sul ruolo degli Stati Uniti nella difesa dell’Ucraina, che ha suscitato una reazione da parte di Donald Trump. Durante un dibattito pubblico avvenuto martedì, la premier ha dichiarato che “gli Stati Uniti sono l’unica ragione per cui l’Ucraina non ha ancora perso la guerra contro la Russia”. Questa frase, ripresa dalla stampa danese, è stata criticata dal presidente americano, che l’ha definita “un insulto” agli altri membri della NATO. Il contrasto rischia di creare tensione in vista del vertice NATO previsto a Washington dal 9 all’11 luglio, al quale Frederiksen parteciperà.
Il rafforzamento della difesa è stato comunque al centro dell’agenda politica della settimana. Il Ministro degli esteri Lars Løkke Rasmussen ha dichiarato che esiste un ampio consenso nel Folketing per un incremento significativo delle spese militari. Secondo le sue parole, si tratta di un’intesa “storica” che potrebbe cambiare la posizione della Danimarca all’interno dell’Alleanza Atlantica. Anche la premier Frederiksen ha confermato che l’aumento della spesa sarà tangibile, ma alcuni economisti hanno espresso dubbi sulla reale portata dell’intervento, sottolineando che una crescita significativa richiederebbe un aumento sostanziale del bilancio statale, attualmente non previsto.
Sempre sul fronte della sicurezza, la Danimarca ha ottenuto l’accesso a uno degli aerei di sorveglianza più avanzati al mondo, l’E-7 Wedgetail. Si tratta di un sistema radar in grado di monitorare l’attività aerea su un’area vasta quanto l’intera Europa. Il velivolo non sarà di proprietà danese, ma verrà utilizzato in collaborazione con altri Paesi della NATO, rafforzando così le capacità di sorveglianza condivise dell’Alleanza.
Infine, la premier Frederiksen ha commentato con cautela i risultati preliminari del vertice NATO a L’aja, definendoli “facili da raggiungere” in termini di accordi formali, ma sottolineando che “il vero lavoro inizia adesso”. L’obiettivo del governo resta quello di posizionare la Danimarca come un alleato affidabile, capace di contribuire attivamente alla sicurezza collettiva, anche attraverso scelte politiche e finanziarie più incisive.
In questo contesto, la Danimarca ha anche annunciato una revisione della sua strategia di cooperazione allo sviluppo. Il governo intende adottare un approccio più orientato agli interessi nazionali, con l’obiettivo di creare partenariati internazionali che siano più vantaggiosi per il Paese. Tra le priorità individuate vi sono la gestione dei flussi migratori, la stabilizzazione delle aree di crisi e la promozione della sicurezza globale.
Intesa politica in Danimarca per facilitare l’ingresso di lavoratori extra UE. La settimana è stata segnata da un nuovo accordo politico destinato a incidere sul mercato del lavoro e sulla presenza di lavoratori stranieri nel Paese. Venerdì il governo e una larga parte dei partiti del Folketing hanno raggiunto un’intesa per rendere più semplice l’ingresso di manodopera proveniente dall’estero. L’accordo prevede l’abbassamento della soglia salariale annua — conosciuta come beløbsgrænse — da 375.000 a 352.000 corone, pari a circa 47.000 euro, per i lavoratori extracomunitari. Il provvedimento ha l’obiettivo di rispondere alla crescente carenza di forza lavoro in diversi settori dell’economia danese.
Tra le novità principali introdotte dall’intesa figura l’obbligo per i lavoratori extracomunitari di portare un documento d’identità sul luogo di lavoro. La misura è pensata per contrastare il lavoro nero e ridurre i rischi di sfruttamento. Il Ministro dell’immigrazione Kaare Dybvad Bek ha dichiarato che l’accordo rappresenta un compromesso tra l’esigenza delle imprese di trovare personale qualificato e il desiderio del governo di mantenere il controllo sull’immigrazione.
Diversi partiti hanno espresso preoccupazioni sui possibili effetti negativi della riforma, in particolare sul livello dei salari e sulle condizioni di lavoro dei dipendenti. L’accordo stabilisce infatti che, qualora la disoccupazione nel Paese dovesse superare il 3,75 per cento, la soglia salariale tornerà automaticamente a un livello più elevato. Rimane inoltre in vigore l’obbligo per i datori di lavoro di offrire ai lavoratori stranieri condizioni salariali e contrattuali equivalenti a quelle previste per i cittadini danesi.
Si tratta del secondo intervento in pochi anni con cui il Parlamento danese sceglie di abbassare la soglia salariale per i lavoratori provenienti da Paesi terzi, con lo scopo di rendere più accessibile il mercato del lavoro nazionale. L’entrata in vigore delle nuove regole è prevista per il 1° luglio 2025.
Pressioni, scandali e conflitti: Moderaterne ancora sotto accusa. Proseguono gli scandali per Moderaterne, mentre il Parlamento è chiamato a decidere sull’istituzione di una commissione indipendente per indagare le responsabilità politiche legate alla vicenda.
Al centro della tempesta c’è la conferma, da parte del deputato Jon Stephensen, di aver rifiutato offerte in denaro per dimettersi dal Folketing, mantenendo la sua posizione. La notizia ha alimentato sospetti e richieste di trasparenza, mentre più partiti spingono per un’indagine indipendente per chiarire eventuali responsabilità e prevenire il rischio di simili episodi in futuro. Alcuni partiti chiedono anche pene più severe contro chi tenta di “comprare mandati” e Dansk Folkeparti chiede addirittura pene detentive. Nel frattempo, il Folketing ha stabilito che non vi è stata violazione della Costituzione nel caso Fonseca–Løkke, ma ha sottolineato la necessità di chiarimenti normativi per prevenire futuri abusi.
La questione ha avuto anche risvolti interni al partito: è emerso che un esponente di Moderaterne, pur in congedo retribuito dal Parlamento, svolge attività da avvocato, sollevando dubbi su conflitti di interesse e sulla compatibilità tra i due ruoli.
Il caso più delicato riguarda però Søren Gade, Presidente del Folketing, che si è trovato al centro di polemiche per non aver dichiarato correttamente il proprio ruolo non retribuito nel consiglio di amministrazione di Tecleaf, azienda in liquidazione. La mancata trasparenza e la disinformazione fornita al Parlamento hanno suscitato critiche trasversali, sia dall’opposizione sia da altri partiti come Dansk Folkeparti e Danmarksdemokraterne. Gade ricopre anche la presidenza del porto di Esbjerg, circostanza che aveva già sollevato ulteriori sospetti di conflitti di interesse.
Henrik Sass Larsen, ex ministro ed ex figura centrale dei Socialdemokraterne, è stato espulso dal partito. La decisione è stata presa dalla direzione nazionale dopo che Larsen è stato incriminato per possesso di materiale pedopornografico.
Dal 2027 l’allevamento di visoni sarà vietato in tutta l’UE, ma il governo danese vuole ottenere una deroga per salvare le cinque fattorie ancora attive. La mossa è criticata da ambientalisti e opposizione, che la definiscono “tåkrummende pinligt” (terribilmente imbarazzante): danneggia l’immagine del Paese e contraddice gli ideali di benessere animale. L’associazione Danske Mink è certa di ottenere l’eccezione, ma SF ha convocato il ministro in parlamento per fermare l’iniziativa.
Socialdemokratiet propone di co-finanziare l'acquisto di kit di sopravvivenza da parte di persone fragili, come misura di sostegno preventivo a situazioni di emergenza.
Economia
Wammen annuncia 58 miliardi in più nel bilancio. Il Ministero delle finanze ha rivisto al rialzo il margine economico disponibile per lo Stato, portandolo a 58 miliardi di corone in più entro il 2030, grazie soprattutto alla crescita dell’occupazione, all’impiego di manodopera straniera e ai forti risultati delle imprese. Il ministro Nicolai Wammen ha ammesso errori nelle stime precedenti e ha avviato una revisione metodologica per migliorare le previsioni future.
Proprio gli errori nelle stime di bilancio hanno scatenato un vivace dibattito politico. Liberal Alliance chiede restituzioni fiscali a cittadini e imprese, mentre SF teme che i benefici fiscali finiscano sproporzionatamente ai più ricchi, trascurando la spesa sociale. Enhedslisten e Alternativet criticano le continue sottostime della crescita economica e ricordano la controversa abolizione dello Store bededag come esempio di sacrificio imposto inutilmente ai cittadini. La Ministra dell’economia Stephanie Lose sottolinea invece che il nuovo margine economico deve essere usato responsabilmente, in particolare per rafforzare difesa, sicurezza e welfare.
In sintesi, la Danimarca si trova in una posizione economica solida, ma il dibattito politico su come utilizzare il surplus si preannuncia acceso, anche in vista delle prossime elezioni municipali e parlamentari.
Ѐ gia finita tra Novo Nordisk e Hims & Hers. Dopo appena due mesi, la partnership tra le due aziende è finita con uno scontro pubblico. L’azienda americana accusa Novo Nordisk di pressioni anticoncorrenziali e di voler imporre l’uso del farmaco originale Wegovy, mentre Novo Nordisk replica con accuse di vendita illegale di copie non autorizzate e pubblicità ingannevole. Dopo l'annuncio, le azioni di Hims & Hers sono crollate del 35. Novo Nordisk ha subito invece un calo più contenuto e continua a credere nei canali digitali per la distribuzione dei propri prodotti, ma solo con partner “affidabili”.
Un accordo bipartisan in Parlamento punta a rilanciare Dankort. La diffusione del sistema di pagamento nazionale è calata drasticamente con l’avvento di Apple Pay e simili che prediligono circuiti internazionali come Visa e Mastercard. Per contrastare questa tendenza, le banche dovranno ora offrire Dankort anche in versione mobile, mentre Nets — l’azienda che gestisce il sistema — potrà raddoppiare i costi applicati agli esercenti per investirli in nuove funzionalità (rimanendo comunque l’opzione più economica per piccoli commercianti e consumatori). Inoltre, è prevista la fine del monopolio di Nets come intermediario dei pagamenti effettuati con Dankort e apre a nuovi operatori. L’accordo vuole preservare la sovranità tecnologica e ridurre la dipendenza dai grandi circuiti stranieri, garantendo allo stesso tempo un sistema di pagamento accessibile, sicuro e competitivo sul lungo termine.
DSB ha acquisito 50 nuovi treni elettrici IC5, il più grande ordine ferroviario nella storia danese, con l’obiettivo di rinnovare il trasporto pubblico e ridurre le emissioni.
Flügger, azienda danese nel settore delle vernici, è sotto indagine della polizia per vendite in Russia, contravvenendo alle sanzioni UE in vigore da quasi tre anni. Alcune persone sono state arrestate e rilasciate dopo l’interrogatorio. L’azienda sostiene di essere stata “ingannata” da distributori terzi e afferma di collaborare alle indagini, oltre ad aver rafforzato i controlli interni.
Secondo ATP, i lavoratori danesi hanno maturato complessivamente 19,5 miliardi di corone in ferie nel corso dell’attuale anno di riferimento. Di questi, circa 12 miliardi non sono ancora stati riscossi. Le somme possono essere richieste tramite il portaleborger.dk, e vengono solitamente utilizzate nei mesi estivi, quando si registra il picco di richieste.
Ambiente
Inquinamento marino: la Danimarca sotto accusa per anni di omissioni. Per oltre un decennio, il Ministero dell’Ambiente non ha introdotto limiti vincolanti per le sostanze tossiche nelle acque costiere, privilegiando gli interessi economici delle imprese. Documenti interni rivelano che funzionari e giuristi avevano segnalato sin dal 2011 la necessità di conformarsi alla direttiva europea sulle acque. Tuttavia, le autorità hanno deliberatamente ignorato l’obbligo, escludendo dalle valutazioni ufficiali i dati su mitili e sedimenti contaminati. Recenti analisi mostrano concentrazioni di PCB, nichel e arsenico molto superiori ai limiti previsti. Il Ministro Heunicke ha riconosciuto le gravi responsabilità istituzionali e annunciato l’immediata introduzione dei limiti, insieme a bonifiche ambientali. L’opposizione chiede ora chiarezza sulle fonti dell’inquinamento. Il caso solleva interrogativi sulla trasparenza e sulla governance ambientale in un Paese considerato modello green.
Uno studio internazionale guidato dal ricercatore Klaus Bruhn Jensen, segnala una crisi globale di disinformazione climatica. Aziende, media e partiti politici diffondono notizie false, ostacolando la transizione ecologica. Il rapporto propone più trasparenza sulle emissioni, segnalazione obbligatoria di notizie false e norme contro il greenwashing.
Nel Parco naturale di Fussingø, il primo dei 21 previsti entro il 2030 in Danimarca, si ricorre a droni con telecamere termiche per monitorare mandrie di bovini e cervi. L’obiettivo è garantire il benessere animale in ambienti semi-selvatici, dove gli animali devono nutrirsi autonomamente. Tuttavia non mancano i controlli veterinari e il monitoraggio delle guardie.
Un’analisi della Danish Builders’ Association rivela che progetti energetici per 14,4 miliardi di corone sono stati sospesi o rinviati. Il valore dei progetti previsti per il 2025 si è ridotto del 56%. Le cause sono proteste locali, burocrazia, fallimenti e ritardi infrastrutturali.
A Odense sono stati rimossi oltre 1.200 nidi di Processionaria della quercia, bruco i cui peli urticanti rappresentano un rischio per persone e animali. Le larve sono state avvistate in parchi, scuole, asili e cortili privati. I cittadini sono invitati a evitare il contatto e segnalare i nidi.
Le batterie del traghetto elettrico Ellen, oggi sostituite quando scendono sotto il 70% di capacità, potrebbero presto essere riutilizzate a terra come accumulatori di energia.
Una coppia è stata condannata per aver danneggiato un’area protetta presso Donssøerne, convertendola in parte in un lago e in parte in un prato. Il Comune di Kolding ha ordinato ai responsabili il ripristino dello stato originario del suolo.
Salute
Malattie da zecca in aumento: come proteggersi. L’aumento dei caprioli in Danimarca ha favorito la diffusione delle zecche, presenti ormai non solo nei boschi ma anche nei giardini e nei parchi cittadini. Il rischio riguarda tre malattie principali: la borreliosi, piuttosto comune ma curabile con antibiotici; l’encefalite da zecca (TBE), rara ma con possibili complicanze neurologiche; e l’ehrlichiosi, un’infezione batterica meno conosciuta ma in crescita.
Secondo l’epidemiologa Nanna Skaarup Andersen, non esistono dati precisi sul numero di contagi in Danimarca. Le autorità sanitarie raccomandano l’uso di abiti protettivi, repellenti e il controllo quotidiano della pelle, soprattutto dopo escursioni in aree verdi. Rimuovere la zecca entro 24 ore può evitare il contagio da borrelia.
Bornholm e alcune zone della Zelanda settentrionale sono considerate aree a rischio per la TBE. In questi casi, il vaccino è consigliato. La presenza delle zecche è destinata a crescere, ma con semplici precauzioni è possibile continuare a frequentare la natura in sicurezza.
Politici chiedono chiarezza sul modello sanitario privato. Il servizio privato Lægerne Danmark garantisce visite da un medico di base nello stesso giorno al costo di 750 corone. Funziona parallelamente al sistema sanitario pubblico, e viene gestito da medici di base che spostano alcune attività amministrative al pomeriggio, per lasciare spazio ai pazienti privati nelle ore centrali della giornata. Il servizio sta sollevando preoccupazioni tra i politici regionali, che temono una violazione degli accordi tra medici e sistema sanitario pubblico: chi non può permetterselo, resta escluso.
Lægerne Danmark replica affermando che le regole vengono rispettate, che l’iniziativa è solo un’integrazione al sistema pubblico, e intanto pianifica l’apertura di nuove cliniche in nove città. Anche l’Organizzazione dei medici di base (PLO) difende l’iniziativa, affermando che non ci sono lamentele da parte dei pazienti e che l’accessibilità è buona. La questione sarà esaminata dal Landssamarbejdsudvalget – comitato che riunisce i rappresentanti delle cinque regioni danesi e di PLO.
Una nuova app contro il cancro della pelle viene adottata dai medici di base danesi, segnando un futuro sempre più digitale per la sanità. Secondo esperti, diverse altre tecnologie miglioreranno l’accesso agli specialisti, l’efficienza e la qualità delle cure, ma dovranno mettere i pazienti al centro e rispettare rigorosi criteri di sicurezza per tutelarli.
Sempre più giovani danesi usano l’indice UV al contrario: non per proteggersi, ma per capire quando prendere più sole e abbronzarsi più velocemente. Il fenomeno, alimentato da TikTok, viene definito “una tendenza preoccupante”.
Un sondaggio PwC rivela che la maggioranza degli anziani è soddisfatta dell’assistenza domiciliare danese grazie a servizi flessibili come la klippekort. In parallelo, il 77% dei comuni ha introdotto team stabili, con risultati positivi: utenti più tranquilli e personale più motivato.
Istruzione e ricerca
Folkeskolen tra crisi, riforme e identità. La scuola danese vive un momento di tensione. Il presidente del sindacato insegnanti, Gordon Ørskov Madsen, denuncia su Weekendavisen che la folkeskole è entrata in una “spirale di morte”, segnata da un alto tasso di bocciature (oltre il 10% in danese e matematica), più di 110.000 studenti con gravi assenze, episodi di violenza e una crescente fuga di docenti. Negli ultimi due anni oltre 1.700 alunni sono stati espulsi per comportamenti violenti.
Il Ministro dell’istruzione, Mattias Tesfaye, ridimensiona però l’allarme: “La scuola danese resta un modello internazionale. Abbiamo sfide, ma non siamo vicini al collasso”. Il governo punta su fondi per laboratori, formazione docenti e percorsi pratici post-scuola, ma Tesfaye insiste sulla necessità di regole chiare: “Non tutto può svolgersi in cerchio. Chi è violento deve affrontare conseguenze”.
L’inclusione scolastica resta critica: il 27% del budget è assorbito dall’istruzione speciale, sottraendo risorse alle classi ordinarie. Tesfaye ammette che non esiste una soluzione semplice: “Alcuni studenti necessitano più disciplina, altri più sostegno”. Intanto, il governo ha presentato nuove regole per combattere la violenza scolastica: sospensioni prolungate, trasferimenti forzati e costi a carico delle famiglie per eventuali danni.
Ma un altro tema divide il dibattito. Su Politiken, la rettrice Lise Egholm avverte: “Nella corsa a migliori risultati agli esami, rischiamo di dimenticare il compito più importante della folkeskole: insegnare ai bambini a convivere, rispettare le regole e diventare cittadini solidali”. Egholm difende il ruolo educativo della scuola come fondamento della democrazia e critica il rischio di ridurre l’istruzione a mera “macchina per produrre voti alti”.
Cresce il numero di NEET tra i 15 e i 24 anni. In Danimarca cresce il numero di giovani che non studiano né lavorano. Secondo l’Arbejderbevægelsens Erhvervsråd sono oggi 44.600 i ragazzi tra i 15 e i 24 anni in questa situazione, il 6,6% della fascia d’età, con un incremento di 1.800 unità rispetto al 2023. A colpire è soprattutto l’aumento tra i giovanissimi, tra i 16 e i 19 anni, che spesso restano senza direzione subito dopo la scuola dell’obbligo, e il dato preoccupa il governo e gli esperti: “È una gigantesca sconfitta sociale”, ha dichiarato la Ministra dell’occupazione Ane Halsboe-Jørgensen.
Il tema è centrale anche per Headspace, servizio di supporto psicologico per giovani, che evidenzia come la paura di sbagliare percorso e l’ansia da prestazione siano tra i problemi più ricorrenti. “Il sistema danese è fatto per chi sa già cosa vuole e sa organizzarsi da solo. Ma non tutti i giovani sono così”, spiega la direttrice Trine Hammershøy. Uscire dal mondo scolastico e lavorativo, sottolinea, rende difficile rientrare nel sistema: “È faticoso, e oggi i giovani ricevono troppo poca assistenza. Non può essere solo responsabilità loro”.
Secondo gli analisti la crescente inattività giovanile aggrava anche la carenza di manodopera qualificata e rischia di diventare un freno per l’economia. Intanto, per chi si ritrova in questo limbo, ogni giorno è una battaglia contro la stanchezza e l’inutilità.
Aarhus vuole costruire una nuova scuola speciale per bambini con disabilità, in risposta alle critiche sull’attuale sistema che spesso isola gli studenti in situazioni di “accoglienza tollerata”, senza offrire una vera inclusione. La scuola mira a garantire un’offerta educativa adeguata fin dall’inizio.
Secondo un sondaggio tra quasi 1.000 studenti di Scienze della formazione, solo 4 su 10 pensano di lavorare nella scuola pubblica danese. I motivi? Esperienze negative nei tirocini, mancanza di supporto e timore di carichi di lavoro eccessivi. Il sindacato degli insegnanti lancia l’allarme: troppi giovani cercano alternative (friskoler, efterskoler) e in pochi restano a lungo nella scuola pubblica.
Società
Quest’anno la tradizionale festa di Sankthans – la notte di San Giovanni – è stata segnata da un meteo particolarmente sfavorevole. Forti raffiche di vento e piogge intermittenti hanno compromesso molte celebrazioni all’aperto, tanto che i meteorologi hanno parlato della “peggiore Sankthansaften da anni”. Alcuni comuni hanno cancellato i falò per motivi di sicurezza, mentre le compagnie di assicurazione hanno lanciato l’allarme contro possibili incendi domestici causati da fuochi accesi in giardini privati, raccomandando prudenza e sorveglianza costante.
Nonostante il maltempo, in molte città si è cercato di mantenere vivo lo spirito della festa: tra ombrelli, giacche impermeabili e falò ridotti, la serata ha comunque regalato immagini suggestive. Sankthans è una delle celebrazioni più sentite in Danimarca, simbolo del solstizio d’estate e legata a riti che mescolano cristianesimo e tradizioni pagane.
Un aspetto meno noto ma tornato alla ribalta quest’anno è il ricordo di Anne Palles, l’ultima donna condannata al rogo come strega in Danimarca nel 1693. La sua storia è stata raccontata in diversi eventi e articoli, come occasione per riflettere sulle origini oscure di alcuni rituali ancora oggi presenti, come il rogo simbolico della heks, la strega di paglia posta in cima ai falò.
Chi non ha potuto partecipare, può godersi qui alcune splendide foto della nottata.
Roskilde 2025 tra euforia e pericolo: nuove droghe e aumentano le denunce di abuso. L’edizione 2025 del Roskilde Festival si apre in un clima insolito, tra minori vendite di biglietti e preoccupazioni sanitarie. I test delle acque reflue effettuati sul campo hanno mostrato un uso sorprendentemente elevato di sostanze sintetiche, compresi stimolanti e allucinogeni meno noti. I ricercatori segnalano livelli di consumo di ketamina e oppioidi durante il festival simili a quelli di un fine settimana medio in Danimarca (in aumento negli ultimi anni) e un uso di cocaina superiore rispetto a una normale serata a Copenaghen. Inoltre, un nuovo rapporto creato sulla base di uno studio sul campo al Festival di Roskilde del 2024 evidenzia la diffusione del drugging – la somministrazione di droghe a un’altra persona, a sua insaputa e senza il suo consenso – durante il festival stesso. Il 27% degli intervistati ha dichiarato di averne fatto esperienza e il dato ancora più preoccupante è che solo il 19% ha cercato aiuto. Le forme più comuni includono la somministrazione di GHB (la “droga dello stupro”), episodi di Viagra-roulette (dove il Viagra viene nascosto in drink distribuiti tra amici) e LOL-drugging, cioè drogare qualcuno “per scherzo”, per osservare il suo comportamento alterato. Tali pratiche nascondono gravi rischi fisici e psicologici con vittime che riportano amnesia, disorientamento, perdita di controllo motorio e rischi maggiori di abusi sessuali e furti.
Calcio giovanile, il governo ammonisce la DBU. Il Ministro della cultura ha contestato la Federazione calcistica danese (DBU), assegnandole un ‘cartellino giallo’ per le nuove regole sui giovani calciatori. Le modifiche nazionali prevedono limiti all’intensità degli allenamenti, restrizioni al numero di partite e obbligo di includere elementi ludici e ricreativi. Il ministro ritiene le misure insufficienti e sostiene che manca un approccio uniforme e centrato sul benessere dei bambini. La DBU dovrà rivedere le norme entro una scadenza concordata, altrimenti rischia interventi legislativi.
Con oltre 2.500 atleti e 125 discipline, la Settimana del Campionato Danese (DM-ugen) anima Aalborg con gare di sport più e meno conosciuti. L’obiettivo è offrire visibilità a sport che raramente entrano nei media, come curling, goalball, minigolf o freccette.
L’interesse per l’epoca vichinga raggiunge livelli record: festival, serie TV e mostre ne decretano il successo.
Debutta il Nordborg Resort: 440 lodge, ristoranti e parco acquatico. A regime sono previsti 440.000 pernottamenti l’anno. Giugno parte con un 40% di occupazione. Il progetto mira a rivitalizzare l’economia locale.
Le autorità sanitarie hanno condotto un’ispezione straordinaria in tutte le 11 filiali KFC presenti in Danimarca assegnando valutazioni basse. Le autorità hanno scoperto cancellazioni di dati rilevanti, in particolare comunicazioni sulla datazione del pollo e potenziali infestazioni.
A 25 anni dalla tragedia del Roskilde Festival, cinque ex volontari addetti alla sorveglianza raccontano di essere stati messi a tacere poche ore dopo l’incidente in cui morirono nove persone. L’ordine di non divulgare informazioni sarebbe arrivato dal portavoce Leif Skov.
Sono oltre 60.000 le persone iscritte a Rofus, il registro danese di autoesclusione dal gioco. Crescono soprattutto i giovani uomini, attratti da giochi online e scommesse rapide.
A Nørrebro i ristoranti segnalano difficoltà “estreme” a causa delle consegne Wolt: il servizio rischia di intasare le strade e compromettere l’esperienza dei clienti.
Le bandiere sulla spiaggia indicano condizioni e pericoli dell’acqua: rossa vieta la balneazione, gialla richiede attenzione, rosso‑gialla segnala presenza di bagnini, blu certifica eccellente qualità delle acque.
Il voto popolare ha designato le højskoler patrimonio culturale nazionale, superando addirittura i tradizionali chioschi di pølser. Il risultato riflette l’interesse danese per luoghi di formazione collettiva e cultura condivisa.
I servizi di emergenza danesi segnalano un aumento degli incendi causati dai bruciatori di erbacce, soprattutto in estate. Ogni anno oltre 375 episodi sono legati al loro uso scorretto.
Come cambia il danese
Proposta per una legge sulla lingua contro l’invasione degli anglicismi. In Danimarca è tornato con forza il dibattito sull’introduzione di una legge linguistica volta a regolamentare l’uso degli anglicismi nel linguaggio quotidiano. Diverse forze politiche hanno avanzato questa proposta preoccupate dall’invasione sempre più massiccia di termini inglesi, ritenuti una minaccia alla purezza e alla comprensibilità della lingua danese. Un esempio simbolico di questo fenomeno è la parola airfryer, ormai comune nel linguaggio corrente, che alcuni vorrebbero sostituire con la traduzione ufficiale luftfritøse (friggitrice ad aria), per incentivare l’uso del danese soprattutto nell’ambito della tecnologia e degli oggetti di nuova generazione.
La legge mira a proteggere il danese come lingua nazionale, promuovendo un vocabolario accessibile soprattutto a chi ha meno familiarità con l’inglese. Questa proposta riflette una tendenza europea a bilanciare globalizzazione e salvaguardia delle lingue nazionali. Critici sostengono però che una regolamentazione rigida sarebbe anacronistica in un mondo globalizzato, dove l’inglese domina la comunicazione internazionale e giovanile. Per molti giovani danesi, usare termini inglesi è naturale e rappresenta un collegamento con la cultura globale.
Un’intervista a un linguista pubblicata da Politiken definisce “la migliore domanda ricevuta da tempo” quella su come mantenere viva la lingua accogliendo nuove realtà senza perdere identità. Secondo l’esperto, la questione non è solo linguistica, ma culturale: la lingua riflette una società in evoluzione e deve adattarsi senza abbandonare le radici. Tradurre parole come airfryer è un modo per mantenere il legame con la tradizione e garantire accessibilità a tutti, soprattutto a chi non conosce l’inglese. Il linguista invita quindi a vedere la lingua come un organismo vivo, capace di crescere senza perdere sé stesso, e auspica un dialogo aperto che coinvolga istituzioni, media e cittadini in un confronto rispettoso e creativo.
Italiani in Danimarca
Contributi MAECI per viaggi di studio e cultura nel 2025. Il Ministero degli esteri offre contributi per coprire spese di viaggio e soggiorno (fino a 1.500 euro) a ricercatori, docenti e operatori culturali italiani e stranieri che partecipano a scambi accademici o culturali tra Italia e l’estero. Può fare domanda sia chi viene invitato da istituzioni straniere (se residente in Italia) sia chi viene invitato da enti italiani (se residente all’estero). Il contributo è forfettario, valido per un massimo di 10 giorni di attività entro il 15 novembre 2025. Le domande vanno inviate all’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen entro il 15 luglio 2025. Qui puoi trovare ulteriori informazioni e qui il modulo di richiesta.
Eventi legati all’Italia
Hellerup (Istituto Italiano di Cultura); 10 luglio, ore 19.00 • Remo Anzovino – Atelier Tour – Remo Anzovino, tra i compositori e pianisti italiani più influenti nella musica strumentale moderna, presenta il suo ultimo album Atelier all’Istituto Italiano di Cultura di Hellerup. Il lavoro, con 21 brani, fonde elementi di musica classica, jazz, tango, musica latina e melodie napoletane, riflettendo la sua esperienza nel cinema e nel teatro. L’evento fa parte del Copenhagen Jazz Festival 2025. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.
Gjern; dal 21 al 30 luglio 2025 • Volontariato al Gnist Festival – Un campo di volontariato internazionale organizzato da SCI porta giovani da tutto il mondo in Danimarca per contribuire al Gnist Festival, evento che promuove arte, sostenibilità e coesione sociale. I volontari parteciperanno all’organizzazione, alla logistica e alle attività culturali, vivendo a stretto contatto con la comunità locale. Oltre al lavoro pratico, sono previsti momenti di scambio interculturale e riflessione sui temi dell’ecologia e della cittadinanza attiva. Il campo è aperto a persone dai 18 anni in su, con conoscenza base dell’inglese. Info e iscrizioni qui.
Ricordiamo anche:
Copenaghen (Statens Museum for Kunst); 29 marzo - 31 agosto 2025 • Michelangelo Imperfect – Lo Statens Museum for Kunst di Copenhagen ospita una straordinaria mostra dedicata a Michelangelo, con una selezione unica di calchi storici delle sue sculture, nuove riproduzioni, disegni originali e modelli. Per la prima volta in 150 anni, è possibile ammirare la maggior parte delle sue opere scultoree in un'unica esposizione, un evento imperdibile per gli amanti dell'arte. Ad accogliere i visitatori nella hall del museo sarà l'installazione BRUD di Morten Søndergaard che esplora il marmo utilizzato da Michelangelo, con pezzi provenienti dallo stesso blocco che il maestro scultore trovò a Carrara 500 anni fa.
Copenaghen (Istituto Italiano di Cultura); dal 13 giugno al 25 luglio • Mostra su Vico Magistretti, pioniere del design italiano – In esposizione disegni, fotografie e iconici arredi realizzati dall’architetto e designer milanese (1920-2006), figura centrale del design italiano del Novecento, per aziende come Fritz Hansen, Artemide, Cassina e De Padova. Un dialogo elegante tra forma e funzione, tra progetti milanesi e visione internazionale. Mostra organizzata in collaborazione con la Fondazione Vico Magistretti.
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Italia nei media danesi
Questa settimana a parlare di cultura italiana nella stampa danese è DR, che prende spunto da un curioso incidente in un museo veronese per riflettere sul futuro delle mostre. Dopo che un visitatore si è seduto su una sedia dell’artista italiano Nicola Bolla al Palazzo Maffei di Verona, mandandola in frantumi, DR intervista Rane Willerslev, direttore del Nationalmuseet, il quale sostiene che “l’esperienza museale classica è ormai passata” e che i visitatori oggi vogliono “toccare, annusare, sedersi, vestirsi da personaggi storici”. Anche il designer Jim Lyngvild difende un museo interattivo dove “se c’è un vestito, devi poter toccare la stoffa”. L’Italia appare come scenario simbolico di un conflitto culturale: DR non indulge in stereotipi, ma usa l’episodio veronese per interrogarsi sui limiti tra rispetto dell’arte e voglia di esperienza sensoriale, con uno sguardo pragmatico e leggermente critico verso musei troppo “sacri”.
Sempre DR racconta delle proteste italiane contro l’aumento delle spese militari deciso dal governo Meloni. Nel servizio si mostrano manifestazioni in diverse città italiane, con striscioni contro la guerra e la NATO, e si evidenzia come “non tutti gli italiani siano d’accordo con la retorica patriottica del governo”. DR adotta un tono sobrio, senza stereotipi, ma sottolinea quasi con stupore l’energia del dissenso civile in Italia, lasciando trapelare l’idea di un paese passionale e politicizzato. La notizia non è centrale nel dibattito danese ma offre uno spaccato utile su fratture sociali italiane raramente esplorate altrove.
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