Sette giorni in Danimarca • Numero 64
Polemiche per le modifiche all’Arne-pension; Cambiano anche le pensioni dei parlamentari, ma con nuovi privilegi; 6.000 candidati per il test di cittadinanza
Editoriale
Mentre la Danimarca si avvia a diventare il primo Paese europeo con un’età pensionabile fissata a 70 anni, il dibattito pubblico si concentra sulle disuguaglianze tra lavoratori comuni e parlamentari. Riforme parallele, pensioni anticipate e aumenti salariali per i politici stanno accendendo tensioni tra sostenibilità economica e giustizia sociale.
Come abbiamo scritto la settimana scorsa, è stata approvata una riforma che innalza l'età pensionabile a 70 anni entro il 2040 per i nati dopo il 1970. La Danimarca è diventata così il primo Paese europeo a raggiungere tale soglia. Parallelamente, il governo ha introdotto l'Arne-pension, una pensione anticipata destinata a chi ha iniziato a lavorare precocemente e ha accumulato almeno 42 anni di contributi. Il nome deriva da Arne Juhl, operaio simbolo della campagna elettorale dei Socialdemocratici nel 2019. Secondo le recenti modifiche, l'età per accedervi aumenterà gradualmente, raggiungendo i 67 anni entro il 2040. Questa decisione ha suscitato critiche da parte dei sindacati, che la considerano ingiusta per i lavoratori con occupazioni fisicamente impegnative. Con l'aumento dell'età pensionabile, molti temono che anche l'accesso a questa pensione diventi sempre più difficile.
Henning Overgaard, presidente del sindacato 3F, ha richiesto che la pensione Arne sia resa più accessibile e che l'età pensionabile sia fissata indipendentemente dall'aspettativa di vita. Mette Frederiksen ha riconosciuto le preoccupazioni sollevate, ma ha anche evidenziato la necessità di garantire la sostenibilità del sistema pensionistico. Ha promesso di considerare le richieste dei sindacati e di lavorare per trovare un equilibrio tra le esigenze dei lavoratori e la sostenibilità economica. La discussione su questo tema è destinata a proseguire nei prossimi mesi, con l'obiettivo di trovare soluzioni che soddisfino sia le esigenze dei lavoratori che le considerazioni economiche del Paese.
Inoltre, la differenza di trattamento tra i cittadini e i parlamentari, che mantengono diritti pensionistici più favorevoli, alimenta il malcontento. A partire dal 2026 i nuovi membri del Folketinget non avranno più diritto alla pensione vitalizia, ma contribuiranno a un fondo pensionistico simile a quello dei lavoratori comuni. Tuttavia, chi è stato eletto prima di questa data manterrà i diritti acquisiti ed è previsto anche un aumento del 15% dello stipendio base dei parlamentari, che arriverà a circa 68.000 corone al mese. La modifica ha suscitato critiche da parte dell'opinione pubblica e di alcuni partiti politici, che la considerano un segnale sbagliato in un periodo di austerità economica. Il dibattito sulla riforma ha evidenziato le tensioni tra la necessità di modernizzare il sistema pensionistico e la volontà di mantenere i privilegi acquisiti. L’unico partito a opporsi del tutto è stato Enhedslisten. Alcuni partiti, come SF, hanno proposto di eliminare completamente le pensioni speciali per i politici e di allineare i loro benefici a quelli dei cittadini comuni. Altri, come Socialdemokratiet, hanno sostenuto la riforma come un passo necessario per garantire l'equità e la sostenibilità del sistema.
Ma resta un nodo più profondo, che riguarda non solo i contenuti delle riforme ma il metodo con cui vengono decise. Diversamente da quanto accade in molti altri Paesi europei, in Danimarca sono gli stessi parlamentari a stabilire le regole sulle proprie retribuzioni e pensioni. Questo modello è sempre più criticato: secondo un sondaggio di Voxmeter, il 58% dei danesi è favorevole a togliere ai politici questo potere.
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INDICE:
Politica
Immigrazione e sicurezza: le parole di Mette Frederiksen scuotono l’opinione pubblica. Durante il dibattito di chiusura del Parlamento la premier ha definito l’immigrazione “la più grande minaccia interna alla regione nordica”. Un’affermazione che ha provocato reazioni immediate, anche tra i partner politici. Frederiksen ha sostenuto che le politiche di integrazione sono fallite, che “troppi hanno rifiutato di diventare parte della Danimarca”, e che l’area nordica è ora vulnerabile a causa di “ideologie importate”. A queste dichiarazioni si è aggiunto un passaggio controverso su Hamas. Frederiksen ha affermato che l’organizzazione palestinese riceverebbe sostegno da “ambienti radicalizzati nati e cresciuti nel nostro Paese”. Il ricercatore Kasper Junge Wester, esperto di Medio Oriente, ha definito l’intervento una “grave disinformazione”, sottolineando l’assenza di prove e il rischio di alimentare generalizzazioni pericolose. Nessuna autorità di intelligence danese ha mai documentato legami diretti tra Hamas e ambienti islamici radicali in Danimarca. Queste dichiarazioni si inseriscono in un contesto politico sempre più segnato dalla tensione sull’immigrazione e dalla competizione tra partiti su chi possa offrire la linea più dura. Le parole della premier segnalano una deriva retorica significativa che potrebbe avere ripercussioni concrete sulle politiche d’integrazione e sulla coesione sociale del Paese. Una retorica che merita attenzione, anche per chi guarda alla Danimarca come a un laboratorio avanzato di democrazia nordica.
Passaporto revocato senza appello: le regole rigide che escludono ancora chi è cresciuto in Danimarca. Per 19 anni Ida Sophie Johansson è stata considerata danese: con passaporto, numero CPR e iscrizione nel registro dei suoi genitori affidatari danesi. Oggi, a 31 anni, lo Stato danese non la riconosce più come cittadina, sostenendo che la madre biologica svedese la rende automaticamente cittadina svedese. La Svezia però nega ogni legame, non risultando nemmeno registrata come figlia della madre, adesso deceduta. Senza passaporto, Ida può viaggiare solo in Norvegia e Svezia, vivendo un’esistenza di incertezza ed esclusione. Nonostante numerosi appelli, nemmeno il coinvolgimento della regina ha risolto la situazione. Il Ministero dell’immigrazione chiarisce che la cittadinanza danese può essere concessa solo attraverso una legge approvata dal Parlamento, anche in caso di errori precedenti.
Oltre 6.000 candidati al test di cittadinanza: ecco cosa prevede la prova. Se è difficile mantenere la cittadinanza danese, ottenerla può essere ancora più complicato. Il test di cittadinanza danese – 45 domande su storia, società e valori del Paese – è uno degli ostacoli da superare per chi desidera ottenere il passaporto danese. La prova si tiene due volte all’anno e rappresenta un passaggio obbligatorio per chi ambisce a ottenere il passaporto color barbabietola con lo stemma reale danese. Per superare l’esame, è necessario rispondere correttamente ad almeno 36 domande, incluse quattro delle cinque domande sui cosiddetti “valori danesi”. Martedì 28 maggio si sono iscritti alla prova 6.320 candidati, distribuiti in 46 centri linguistici in tutta la Danimarca. Saresti stato in grado di superarlo? Complimenti a chi ce l’ha fatta!
Annunciati nuovi investimenti nel welfare, mentre crescono le pressioni sul sistema scolastico e sui servizi per l’infanzia. Il nuovo accordo finanziario da miliardi di corone per rafforzare il settore pubblico, mira ad aumenti salariali e fondi destinati a sanità e istruzione. Le nuove misure concordate tra governo e comuni puntano a migliorare scuole e asili, con 1,6 miliardi di corone destinati a ristrutturazioni, aggiornamenti infrastrutturali e miglioramento delle condizioni di lavoro e dei servizi, in particolare per famiglie vulnerabili. Tuttavia emergono criticità nell’attuazione della nuova legge sui diritti dei minori. Un’inchiesta di DR mostra che molti consigli per bambini e adolescenti – organi che vigilano sul rispetto della legge per il benessere dell’infanzia – non riescono a svolgere il loro compito. Mancano personale, tempo e risorse. In alcuni casi, i bambini non vengono nemmeno ascoltati, contrariamente a quanto previsto dalla “legge per l’infanzia”. Anche Politiken ha criticato il divario tra le intenzioni delle leggi e la realtà dei servizi, definendo “inaccettabile” che in un Paese ricco manchi la protezione minima per i minori. Gli operatori sociali lavorano sotto pressione, spesso senza il tempo o le informazioni necessarie.
Una frase scomparsa da un accordo NATO ha riacceso il dibattito sull'eventuale presenza di armi nucleari americane in Danimarca. Alcuni politici temono che l’ambiguità linguistica apra la porta a nuove interpretazioni che modificherebbero la storica opposizione danese al nucleare sul proprio territorio.
Un'iniziativa cittadina chiede al Parlamento di fermare la vendita di armi a Israele, accusando il governo di contribuire indirettamente al conflitto a Gaza. La proposta, che ha raccolto oltre 55.000 firme è stata però respinta: secondo il governo le licenze di esportazione rispettano le norme internazionali.
Il governo propone di esentare nuove categorie – tra cui rifugiati con traumi gravi, anziani e disabili – dall’obbligo lavorativo introdotto per i beneficiari di sussidi. Restano però escluse donne con bambini piccoli e stranieri con scarse competenze linguistiche.
Dennis Nørmark, antropologo e commentatore danese, ha annunciato la sua uscita dal partito Liberal Alliance dopo 15 anni di militanza. Secondo Nørmark, il partito ha preso una deriva ideologica che privilegia la polarizzazione politica e il populismo antisistema a scapito dei valori liberali centrali.
Economia
Uber ha acquisito Dantaxi. Uber ha acquisito Dantaxi, la maggiore compagnia di taxi danese, con 3.500 autisti attivi in 75 comuni. Dopo l’uscita dal mercato danese nel 2017, forzata da una riforma legislativa che rese illegale il suo modello di trasporto tra privati, Uber torna ora con un modello pienamente conforme alla normativa locale. I passeggeri potranno ordinare corse tramite l’app Uber, già usata all’estero da molti utenti danesi, che rispetterà le tariffe regolamentate previste dalla legge e mostrerà in anticipo il prezzo del tragitto. I conducenti manterranno invece i loro attuali accordi, beneficiando al contempo delle funzionalità avanzate dell'app di Uber. La mossa risponde a una crescente domanda di trasporti più affidabili e accessibili ed è stata accolta positivamente dalle associazioni di categoria, che prevedono un miglioramento del servizio per i clienti.
Nove giorni di apertura in più per i negozi dei piccoli centri abitati. Il governo ha raggiunto un accordo per modificare la legge sulle chiusure festive, consentendo ai negozi situati in città con meno di 16.800 abitanti di restare aperti durante le giornate precedentemente soggette a chiusura obbligatoria. L'obiettivo è stimolare l'economia locale e sostenere il settore turistico nelle aree rurali. Tuttavia, l'iniziativa ha suscitato critiche da parte di alcuni commercianti, che temono un aumento dei costi operativi e pressioni aggiuntive sul personale, senza però avere garanzie di un incremento proporzionale delle vendite. Una maggiore concorrenza potrebbe in particolare mettere in difficoltà le piccole attività nelle zone rurali del Paese. Queste preoccupazioni evidenziano le sfide nel bilanciare le esigenze economiche con il benessere dei lavoratori e la sostenibilità delle piccole imprese.
Il primo lavoratore con contratto flessibile (fleksjob) è stato licenziato in un centro di volontariato danese, a seguito della decisione delle autorità di revocare retroattivamente i rimborsi salariali per tali posizioni nei centri di volontariato.
Socialdemokratiet attacca duramente Ecco, storica azienda di calzature, ancora operativa in Russia: Ecco potrebbe agire come “quinta colonna” di Mosca.
Quasi una casa su sette viene venduta senza annuncio pubblico. Questa pratica, chiamata skuffesalg, è in crescita e favorisce i venditori ma rende il mercato meno trasparente per i compratori, spesso spinti a decisioni rapide, contribuendo a un ulteriore aumento dei prezzi.
Ambiente
Andare al sud in cerca del caldo potrebbe non essere più necessario. Una nuova analisi rivela che tra il 1° maggio 2024 e il 1° maggio 2025 la Danimarca ha registrato 40 giorni insolitamente caldi, 22 in più rispetto alla media storica. L'aumento è attribuito con certezza scientifica ai cambiamenti climatici causati dall’uomo. Nello stesso periodo, la temperatura media è stata superiore di 1,1 °C rispetto alla norma. Le giornate considerate “insolitamente calde” sono quelle che rientrano nel 10% più caldo rispetto ai dati storici. Il fenomeno, che non riguarda solo la Danimarca, non ferma però i danesi dal trascorrere le vacanze estive nel Sud Europa. Secondo i dati di Momondo, le mete più cercate per l’estate 2025 includono Malaga, Palma de Mallorca, Barcellona e Roma. Nonostante le temperature estreme e gli incendi boschivi nell’area mediterranea, le abitudini di viaggio dei danesi sono tornate ai livelli pre-pandemici: quattro su dieci trascorrono almeno parte dell’estate all’estero, spesso in luoghi di vacanza come Spagna, Grecia e Italia. I cambiamenti climatici, almeno per ora, incidono poco sulle scelte turistiche visto che per molti la “vera vacanza” è ancora sinonimo di caldo e mare. Presto però potrebbe non essere più necessario cercare queste condizioni al di fuori della Danimarca visto che secondo i metereologi di TV 2 la Danimarca si prepara a ondate di calore sempre più intense, con possibilità di raggiungere i 40 gradi entro pochi decenni.
Tracce di amianto sono state individuate in più edifici del Regionshospital Nordjylland. I materiali contaminati sono stati scoperti nei locali tecnici e nei sotterranei delle sedi ospedaliere di Brønderslev e Hjørring durante controlli di sicurezza. L'amianto era in parte esposto e non sempre contenuto in modo sicuro. Secondo il direttore dell’ospedale, Frank Skriver Mikkelsen, tra 70 e 100 dipendenti verranno sottoposti a esami di funzionalità polmonare e controlli sanitari presso la Clinica di Medicina del Lavoro per verificare eventuali conseguenze legate all’esposizione. Per ora non risultano rischi per i pazienti, ma sono in corso test più approfonditi per valutare l’estensione della contaminazione. Il ritrovamento ha suscitato preoccupazione tra il personale e i sindacati, anche se la direzione afferma di gestire la situazione con la massima trasparenza e precauzione. Lo stabile di Brønderslev, ormai obsoleto, verrà presto sostituito da un nuovo ospedale già in fase di progettazione.
Salute
Storico aumento dei fondi per la sanità. La sanità danese riceverà un incremento di 2,3 miliardi di corone nel 2026, secondo l’accordo tra governo e regioni. Si tratta del maggiore aumento degli ultimi 15 anni, accompagnato da 4,2 miliardi extra per investimenti in ospedali. L’intesa arriva dopo una serie di iniziative politiche in campo sanitario, tra cui un piano decennale per la psichiatria e un nuovo programma contro il cancro. È la prima intesa economica post-riforma del sistema sanitario, che dal 2027 porterà alla fusione tra Hovedstaden e Sjælland, riducendo le regioni da cinque a quattro.
Il governo ha ridotto del 50% i fondi destinati al Center for Ludomani, principale ente per la prevenzione e il trattamento della dipendenza da gioco d'azzardo. La decisione costringerà il centro a tagliare servizi, nonostante l'aumento dei casi tra i giovani e le gravi conseguenze psicologiche associate al gioco patologico.
Lanciata una campagna di sensibilizzazione nazionale per contrastare l'uso di antibiotici non necessari. La Danimarca si posiziona come leader nella lotta contro la resistenza antimicrobica.
Si sta diffondendo il nitazene, un nuovo oppioide sintetico, 100 volte più potente della morfina, che ha già causato decessi per overdose. Il farmaco, facilmente reperibile online, rappresenta una minaccia crescente.
Istruzione
Ricerca mirata, futuro garantito: la strategia digitale danese. La Danimarca sta assistendo a un significativo aumento degli investimenti nella ricerca digitale, una mossa strategica evidenziata dal Ministro della digitalizzazione e da quello della ricerca. L’obiettivo non è semplicemente incrementare i fondi, ma indirizzarli con precisione verso ambiti dove l’efficacia può essere massimizzata, consentendo interventi mirati e rapidi. Questa strategia riflette una visione pragmatica della digitalizzazione, intesa come processo complesso che richiede flessibilità e capacità di adattamento. Il modello danese punta a colmare il divario tra ricerca e applicazione pratica, rafforzando la cooperazione tra università, aziende e istituzioni pubbliche. Tale approccio crea un ecosistema favorevole all’innovazione che potenzia la competitività del paese nell’arena globale.
Inoltre, l’enfasi sulla precisione e sull’efficacia degli interventi fa della Danimarca un esempio di come la ricerca possa essere un motore concreto di crescita e sviluppo, con un approccio sistemico che integra tecnologia, sostenibilità e collaborazione. Questa strategia di investimento mirato rappresenta un modello che molte economie possono guardare come esempio per ottimizzare le risorse e accelerare il progresso digitale senza sprechi o dispersioni.
Società
Crescita degli incel anche in Danimarca: una sfida sociale e politica. Secondo una ricerca riportata da TV 2, il numero di membri attivi su piattaforme incel – acronimo per involuntary celibate, ovvero “celibi involontari” – è cresciuto in modo marcato negli ultimi anni in Danimarca. Questi gruppi online, spesso veicolo di messaggi misogini e di odio verso le donne, rappresentano uno spazio dove giovani, principalmente uomini, esprimono frustrazione per il rifiuto sociale e sentimentale. Il fenomeno riflette tensioni sociali legate a dinamiche di genere e alienazione giovanile, allarmando esperti e autorità.
Un’analisi di TV2News approfondisce come questi ambienti virtuali alimentino una cultura di odio e violenza latente, che si traduce in comportamenti pericolosi nella vita reale. Il fenomeno interessa particolarmente la fascia degli adolescenti e giovani adulti, come rappresentato nella serie di Netflix Adolescence, per i quali i social media diventano terreno fertile per la diffusione di narrazioni estreme di mascolinità e risentimento. Gli esperti intervistati sottolineano come il senso di esclusione e la mancanza di modelli positivi contribuiscano alla radicalizzazione delle convinzioni incel.
Il fenomeno ha implicazioni non solo sociali, ma anche politiche. La crescita di questi movimenti pone questioni urgenti sul ruolo delle istituzioni nell’affrontare il disagio giovanile e la diffusione di discorsi d’odio online. Inoltre, questa realtà si inserisce in un contesto europeo più ampio, dove l’aumento di estremismi digitali richiede strategie condivise per prevenire fenomeni di radicalizzazione e violenza.
Indre Mission tra fanatismo e rinnovamento. Indre Mission, storica organizzazione religiosa danese, si confronta con una crescente percezione pubblica che la etichetta come fanatica e settaria. Questa immagine, radicata in decenni di stereotipi, sta spingendo il movimento a rivedere la propria comunicazione e strategia per ritrovare un ruolo più positivo nella società contemporanea.
Nata nel XIX secolo, Indre Mission ha sempre mantenuto un profilo rigoroso e conservatore, con un forte richiamo ai valori tradizionali della Chiesa luterana danese. Tuttavia, questo approccio ha generato nel tempo una percezione diffusa tra la popolazione laica e i media di un gruppo chiuso, integralista e poco incline al dialogo con la modernità. Le critiche riguardano in particolare il rigore morale, il controllo sociale all’interno delle comunità e una certa diffidenza verso la società pluralista. I detrattori ne parlano come di una “setta”, mentre i membri sottolineano un senso di appartenenza profonda e un impegno religioso sincero.
Di fronte a queste critiche, lndre Mission ha deciso di rilanciare la propria immagine pubblica con un progetto di comunicazione che punta a mostrare aspetti meno noti, come il lavoro sociale, l’accoglienza e il dialogo interreligioso. L’obiettivo è abbattere i pregiudizi, spiegare le motivazioni del loro impegno e coinvolgere un pubblico più ampio, senza rinunciare alle radici spirituali. Questa strategia riflette una sfida più ampia: come conciliare tradizione e apertura in un Paese moderno e pluralista come la Danimarca. Il futuro di Indre Mission dipenderà dalla sua capacità di adattarsi senza perdere la propria identità, trovando nuovi modi per essere rilevante in una società in rapida evoluzione.
Anche 7-Eleven lascia il Pride di Copenaghen. Dopo 11 anni di sponsorizzazione, 7-Eleven si ritira da Copenhagen Pride per disaccordi sulle condizioni del partenariato, sottolineando che la decisione non è legata a conflitti o divergenze con l'organizzazione dell'evento. L'azienda continua a sostenere i valori di inclusione e diversità e a vendere i braccialetti dell’evento, ma non offrirà più sostegno economico. Il ritiro segue la crisi del 2023, quando molti sponsor — tra cui Novo Nordisk e Mærsk — si sono defilati dopo che l’organizzazione ha chiesto chiarimenti sulle attività dei partner in Israele e Palestina. Il Pride ha perso anche pubblico: dai 35.000 del 2023 ai 15.000 del 2024.
Carlsberg richiama dal mercato una partita di succo di zucchina dopo aver rilevato contaminazioni.
A Fanø molti automobilisti rimangono intrappolati quotidianamente sulla spiaggia di Rindby a causa della sabbia insidiosa che nasconde l’acqua sottostante.
Circa 5.000 adolescenti danesi hanno partecipato a un evento coreografico sincronizzato, parte di un progetto educativo che combina attività fisica e coesione sociale.
Durante l'estate i viaggi ferroviari in Danimarca subiranno ritardi a causa di lavori di rinnovamento delle linee. I passeggeri dovranno affrontare tempi di percorrenza più lunghi e l'uso di autobus sostitutivi su alcune tratte, in particolare tra Copenaghen e Odense.
Una storica fabbrica di zucchero, un tempo simbolo dell'industrializzazione danese, è ora abbandonata e in stato di degrado vicino Holeby, evidenziando le sfide legate alla conservazione del patrimonio industriale in aree meno popolate.
Un nuovo disegno di legge propone incentivi per rendere più attraente la pratica pastorale nelle aree rurali, offrendo ai tirocinanti alloggio, vitto e un veicolo. L'obiettivo è contrastare la carenza di sacerdoti nelle comunità meno servite.
Si riaccende il dibattito sulla sicurezza percepita: l’abitudine di dire “scrivimi quando arrivi a casa”, secondo Politiken, alimenta una paura sproporzionata rispetto al rischio reale di aggressione. Secondo alcune voci critiche, vivere nella costante ansia di essere aggredite mina il senso di fiducia su cui si basa la società danese, senza offrire vera protezione.
Sette casi di presunto abuso e stupro sono stati gestiti da studenti in formazione presso il centro di assistenza per vittime di violenza di Odense, sollevando preoccupazioni sull'adeguatezza della supervisione e sulla protezione delle vittime coinvolte.
Italiani in Danimarca
Come votare per i referendum abrogativi del 2025 dalla Danimarca. L’8 e 9 giugno si terranno cinque referendum abrogativi in Italia.
Gli iscritti all’AIRE e gli italiani temporaneamente all’estero per almeno tre mesi per motivi di lavoro, studio o cure mediche potranno votare in anticipo per corrispondenza.
Saranno trasmesse in Italia per lo scrutinio solamente le schede votate recapitate all’ufficio consolare di riferimento entro e non oltre le ore 16 locali del 5 giugno. Le buste sigillate possono essere imbucate nelle cassette della posta o consegnate in qualsiasi ufficio postale o pakkeshop. Qui una mappa.
L’Ambasciata d’Italia a Copenaghen rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento all’indirizzo consolato.copenaghen@esteri.it.
A partire da domenica 25 maggio gli elettori che non hanno ancora ricevuto il plico elettorale al proprio indirizzo di residenza possono richiederne un duplicato alla Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Copenaghen, in Østergade 24B a Copenaghen.
La richiesta di duplicato potrà essere presentata di persona presso l’Ufficio consolare o inviata via posta, via posta elettronica ordinaria consolato.copenaghen@esteri.it o via posta elettronica certificata amb.copenaghen@cert.esteri.it. La richiesta può essere redatta utilizzando questo modello e dovrà essere accompagnata da un valido documento di riconoscimento.
Aggiornamento: Per assicurare la consegna del voto entro i termini previsti, si raccomanda di richiedere il duplicato direttamente presso la Cancelleria consolare, poiché i tempi sono ormai molto ristretti.
Contributi MAECI per viaggi di studio e cultura nel 2025. Il Ministero degli esteri offre contributi per coprire spese di viaggio e soggiorno (fino a 1.500 euro) a ricercatori, docenti e operatori culturali italiani e stranieri che partecipano a scambi accademici o culturali tra Italia e l’estero. Può fare domanda sia chi viene invitato da istituzioni straniere (se residente in Italia) sia chi viene invitato da enti italiani (se residente all’estero). Il contributo è forfettario, valido per un massimo di 10 giorni di attività entro il 15 novembre 2025. Le domande vanno inviate all’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen entro il 15 luglio 2025. Qui puoi trovare ulteriori informazioni e qui il modulo di richiesta.
Eventi legati all’Italia
Copenaghen; 1° giugno, dalle 14 • Italo disco e atmosfera italiana – Una maratona di sette ore a ritmo di Italo Disco nel cortile giallo del Klub Werkstatt, con DJ internazionali e vibrazioni mediterranee. In consolle, leggende come Paul Older e Beppe Loda, affiancati da Boogie Rookie e Wille, tra house italiana, cosmic e space disco. Una festa tra nostalgia, energia e vinili rari. Maggiori informazioni qui.
Copenaghen (Istituto Italiano di Cultura), 6 giugno, ore 16:30 • Canti sardi e festa del biologico. Il gruppo vocale Tenores di Neoneli si esibirà nel concerto “AMORE LONTÀNU”, accompagnato da una degustazione di prodotti biologici tradizionali sardi. L’evento è aperto a tutti, ma si richiede la prenotazione entro il 5 giugno.
Copenaghen (Biblioteca di Østerbro); 12 giugno, ore 18:00 • Circolo di lettura in italiano – In arrivo il prossimo appuntamento del Circolo di lettura del Comites Danimarca dedicato a scrittrici italiane e danesi (tradotte in italiano). L’incontro di giugno sarà dedicato al libro “Se la morte ti ha tolto qualcosa tu restituiscilo” di Naja Marie Aidt. Entrata libera.
Ricordiamo anche:
Copenaghen (Statens Museum for Kunst); 29 marzo - 31 agosto 2025 • Michelangelo Imperfect – Lo Statens Museum for Kunst di Copenhagen ospita una straordinaria mostra dedicata a Michelangelo, con una selezione unica di calchi storici delle sue sculture, nuove riproduzioni, disegni originali e modelli. Per la prima volta in 150 anni, è possibile ammirare la maggior parte delle sue opere scultoree in un'unica esposizione, un evento imperdibile per gli amanti dell'arte. Ad accogliere i visitatori nella hall del museo sarà l'installazione BRUD di Morten Søndergaard che esplora il marmo utilizzato da Michelangelo, con pezzi provenienti dallo stesso blocco che il maestro scultore trovò a Carrara 500 anni fa.
Copenaghen (Galleria Hello, The Roses); 26 aprile - 28 giugno • Mostra dedicata a Giampaolo Babetto – La prima mostra personale in Scandinavia di Giampaolo Babetto, maestro della gioielleria d’arte contemporanea. Nato a Padova nel 1947, Babetto è una figura centrale della Scuola orafa padovana e ha influenzato profondamente l’evoluzione del gioiello artistico internazionale dagli anni Sessanta a oggi. Fondata nel 2024, Hello, The Roses è una galleria e piattaforma dedicata alla gioielleria come forma d’arte, con l’obiettivo di esplorarne il legame con estetica, identità, cultura e narrazione personale.
Roskilde (Palæfløjen); 24 maggio - 22 giugno • Kaleidoscope Italy – Dal 24 maggio al 22 giugno, DIAA, Montoro Contemporanea e Roskilde Art Association ospitano la più grande mostra di arte contemporanea italiana mai vista in Danimarca, con 17 artisti italiani tra pittura, scultura, fotografia e installazioni. La mostra è curata da Andrea B. Del Guercio, storico dell’arte e docente all’Accademia di Brera, impegnato nella valorizzazione internazionale dell’arte italiana. L'iniziativa è promossa da DIAA – Danish Italian Art Association, realtà no-profit attiva nel dialogo artistico italo-danese. Il vernissage d’apertura si terrà il 24 maggio dalle 12 alle 14, con musica dal vivo, vino e specialità regionali. Ingresso libero. Press contact: Eva Gericke
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Italia nei media danesi
TV 2 descrive il brutale femminicidio di una ragazza di 14 anni in Italia, sottolineando come “l’Italia sia in subbuglio” per questo evento. La stampa danese interpreta la vicenda come un segnale di tensioni sociali e problemi nella tutela dei minori, temi comuni anche in Danimarca. Pur con rispetto, l’articolo esprime sorpresa e sgomento per un crimine così violento in una società che si considera evoluta. La notizia solleva riflessioni su sicurezza e giustizia, con un’attenzione particolare a come queste problematiche si manifestano in contesti nazionali diversi.
TV 2 Sport riporta con attenzione le nuove accuse contro un calciatore di alto livello coinvolto in un caso di comportamenti inappropriati verso giovani giocatori in Italia. L’articolo descrive le accuse come “urina su giovani calciatori” e “atti violenti”, sottolineando la gravità delle testimonianze raccolte. La stampa danese osserva il caso con un mix di sorpresa e critica, interpretando la vicenda come un sintomo di problemi strutturali nel mondo del calcio italiano, ma anche come un monito universale sulla necessità di tutela e responsabilità nelle discipline sportive. Si percepisce una certa distanza culturale. La Danimarca si vede spesso come un modello di trasparenza e rispetto nelle pratiche sportive, in netto contrasto con la situazione descritta.
Danimarca nei media italiani
Cedu, Consiglio d’Europa: lettera di Italia e Danimarca sull’immigrazione. (Open)
Il Consiglio d’Europa respinge la lettera di Italia e Danimarca. (Il Manifesto)
Italia-Danimarca, Urso incontra Rasmussen su politiche industriali Ue. (Borsa Italiana)
Lezioni danesi sulle pensioni. (Il Foglio)
In pensione a settant’anni. (Internazionale)
In treno da Milano a Stoccolma: sette città europee da visitare ad alta velocità e con tratte notturne. (Corriere della Sera)
Danimarca, da Copenaghen a Fionia e allo Jutland: vacanze slow tra la costa e il mare. (Corriere della Sera)
La miniserie “Reservatet”, un dramma sociale tra ricchezze e povertà a Copenaghen. (Eco del Cinema)
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