Sette giorni in Danimarca • Numero 21 (10.06.2024 - 16.06.2024)
I nuovi membri del Parlamento Europeo; I risultati delle elezioni in Europa; La probabile fine delle regioni
Editoriale della redazione di Last week in Denmark
Le elezioni del Parlamento Europeo sono terminate e la nostra newsletter torna al formato abituale.
Prima della pausa estiva di luglio chiederemo il vostro feedback sul formato e sul contenuto della newsletter tramite un modulo che verrà pubblicato nell'ultimo numero prima della pausa, il 30 giugno. Così potremo apportare miglioramenti e tornare con una newsletter ancora più interessante per i nostri lettori.
La Danimarca ha una nuova star: Kira Marie Peter-Hansen. Nel 2019, a soli 21 anni, è diventata il membro più giovane del Parlamento Europeo. A questa tornata elettorale è stata la parlamentare più votata in Danimarca, e ha fatto sì che per la prima volta il partito SF (Socialistisk Folkeparti, un partito socialista che ha messo la questione ambientale in cima al programma) fosse il più votato alle elezioni europee. Per saperne di più su di lei, ascoltate un episodio del podcast in inglese di Last Week in Denmark.
L'Europa attraversa una fase di difficoltà e forti divisioni. Mentre liberali e verdi perdono sostegno in tutto il continente – ma non in Svezia e Danimarca – l'estrema destra ha aumentato i suoi seggi. Per la prima volta il Partito popolare europeo ha la possibilità di formare una coalizione di maggioranza di destra, anche se è improbabile che accada. Dovremmo saperne di più entro la fine di luglio.
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INDICE:
Politica
Alternativet (Verdi) è l’unico partito degli 11 candidati al Parlamento europeo a non aver ottenuto un seggio. Però, grazie all'alleanza elettorale tra Socialdemokratiet (Socialdemocratici), SF (Socialisti) e Alternativet, i voti verdi garantiscono che i socialdemocratici otterranno un terzo seggio.
Socialdemokratiet ha ottenuto il peggior risultato elettorale della storia e ha perso il riconoscimento come partito più votato, a vantaggio di SF. Alle ultime elezioni parlamentari del 2022 i Soxcialdemocratici avevano ottenuto il 27,2%, mentre questa volta hanno raggiunto appena il 15,6%. Con le elezioni locali alle porte, sindaci e candidati locali sono sempre più preoccupati e vogliono che il partito cambi rotta prima che sia troppo tardi.
Liberal Alliance (Conservatori liberali) non è invece riuscito a spuntarla per il primato nel centro-destra. I più votati sono ancora quelli di Venstre (Liberali). Anche se i sondaggi prevedevano 2 o addirittura 3 seggi, alla fine Liberal Alliance è riuscito a ottenere solo il 7% dei voti. La popolarità su TikTok stavolta non ha aiutato.
L'umore dopo le elezioni europee è diverso tra i tre partiti di governo. Mentre Socialdemokratiet e Moderaterne (Social-liberali) vedono i risultati come un avvertimento alla coalizione, in Venstre sono soddisfatti dei risultati (hanno ottenuto più voti rispetto al 2022 e sono riusciti a rimanere il partito più popolare fra quelli di centro-destra).
Chi sono i 15 nuovi deputati danesi del Parlamento Europeo?
3 seggi per SF. Kira Marie Peter-Hansen – la più giovane deputata al Parlamento Europeo nel 2019 (21 anni) è ora la candidata che ha ricevuto più voti: 178.438. Villy Søvndal – il candidato danese più anziano di sempre (71 anni) ed ex Ministro degli esteri. Rasmus Nordqvist – ex membro del Parlamento di Alternativet, ora passato a SF.
3 seggi per Socialdemokratiet. Christel Schaldemose – veterana del Parlamento europeo, dove siede dal 2006. Niels Fuglsang – al suo secondo mandato, ha avuto problemi con la direzione del partito dopo la proposta di ristrutturazione energetica delle case. Marianne Vind – anche lei al secondo mandato, ha il sostegno dei sindacati.
2 seggi per Venstre. Morten Løkkegaard – il secondo candidato più votato con 174.048 voti, ex giornalista, al Parlamento Europeo dal 2009. Asger Christensen – Il contadino di Kolding è al suo secondo mandato.
1 seggio per i Konservative e 1 seggio per Liberal Alliance. Siederanno insieme nel gruppo PPE. Niels Flemming Hansen (K) – parlamentare danese e imprenditore, in difficoltà perché ha venduto scarpe ECCO nei suoi negozi (ECCO ha mantenuto le proprie attività in Russia). Henrik Dahl (LA) parlamentare danese – ha tentato tre volte di farsi eleggere al Parlamento europeo.
1 seggio per Moderaterne e 1 seggio per Radikale Venstre. Faranno entrambi parte del gruppo parlamentare Renew. Stine Bosse (M) – ex amministratrice delegata dell’azienda di assicurazion Tryg alla sua prima esperienza in politica. Sigrid Friis (RV) – ex dirigente dell'ala giovanile del partito, è riuscita a ottenere un seggio nonostante le previsioni.
1 seggio per Danmarksdemokraterne (Populisti nazionalisti), 1 seggio per Dansk Folkeparti (Conservatori nazionalisti) e 1 seggio per Enhedslisten (Alleanza Rosso-Verde). Kristoffer Storm (DD) – ex politico locale di DF a Aalborg. Anders Vistisen (DF) – attuale membro del Parlamento Europeo e principale candidato dell’estrema destra europea alla presidenza della Commissione Europea. Per Clausen (Enhedslisten) – iscritto al Partito comunista prima degli anni '80, membro di lunga data del Parlamento e politico locale di Aalborg.
Il futuro dei governi regionali. In Danimarca abbiamo cinque regioni guidate da consigli regionali che hanno come compito principale l'amministrazione del sistema sanitario. La Commissione strutture sanitarie ha stilato tre proposte di riforma.
Opzione A: divisione in 8-10 regioni che si occuperanno di sanità e assistenza agli anziani a livello comunale. Ogni nuova regione avrà un consiglio composto da 21 a 25 membri.
Opzione B: divisione in 8-10 unità amministrative gestite da dipendenti pubblici nell'ambito del Ministero della sanità. Lo Stato prende il controllo del sistema sanitario e mette fine ai governi regionali.
Opzione C: numero delle regioni ridotto da cinque a tre.
I partiti in Parlamento dibatteranno le opzioni nel futuro prossimo. Sarà da decidere se a novembre 2025 avremo ancora due elezioni diverse (locali e regionali) o una sola.
Economia
41 iniziative concrete per trasformare la Danimarca per trasformare la Danimarca in un modello di imprenditorialità mondiale. Il governo ha annunciato una serie di misure volte a incrementare le start-up, con un investimento di 2 miliardi di corone danesi nei prossimi tre anni. Queste misure saranno negoziate con tutti i partiti in Parlamento prima di essere applicate. Cosa dobbiamo aspettarci?
Eliminazione dell'imposta sui dividendi societari dai titoli azionari non quotati. Aumento dell'importo dei dividendi (da 64.000 a 80.000 corone) tassati al 27%. Aumento della detrazione (fradrag) sulle perdite aziendali da 9,5 milioni di corone a 20 milioni di corone. Legalizzazione dell’equity crowdfunding per le società a responsabilità limitata.
Riduzione del capitale iniziale per ApS (Società per azioni) da 40.000 a 20.000 corone. Semplificazione delle normative e automatizzazione del reporting dei dati delle aziende, che otterranno il diritto a un conto bancario aziendale.
Prolungamento del sussidio per chi riceve la disoccupazione (a-kasse) e decide di avviare un'attività in proprio. I lavoratori in congedo parentale (barsel) potranno dedicare fino a 3 ore e mezza settimanali al proprio progetto imprenditoriale. Verranno erogati incentivi all’educazione all’imprenditorialità nelle scuole e creati incubatori di start-up in tutte le istituzioni educative, da quelle professionali alle università.
Supporto alla registrazione dei brevetti.
Sostegno alle start-up tecnologiche sportive attraverso la creazione di un incubatore dedicato.
Maggior sostegno economico per gli imprenditori internazionali in Danimarca.
Buone notizie per chi ha un prestito a tasso variabile. I tassi di interesse scendono: dopo che la Banca Centrale Europea e la Banca Nazionale Danese hanno annunciato un taglio dei tassi dello 0,25%, le banche danesi più importanti (Nordea, Danske Bank, Nykredit) si sono già adeguate.
La Banca Centrale Europea ha ridotto il tasso di interesse dal 4% al 3,75%, mentre la Banca Nazionale danese lo ha ridotto dal 3,6% al 3,35%.
Finché il tasso di inflazione rimane al massimo del 2%, i tassi di interesse dovrebbero continuare a scendere, quest’anno già altre due o tre volte.
Società
Il 15 giugno la Danimarca celebra il Valdemars dag, una ricorrenza istituita nel 1912 per ricordare il leggendario episodio del 1219, quando la bandiera nazionale, la dannebrog, ovvero ‘il panno dei danesi’, sarebbe miracolosamente caduta dal cielo durante una battaglia del re Valdemar II in Estonia, nell'attuale Tallinn, il cui nome significa ‘città dei danesi’.
Questa celebrazione è promossa dalla Danmarks-samfundet, un'organizzazione che raccoglie fondi attraverso la vendita di piccoli distintivi raffiguranti la dannebrog. I proventi sono destinati alla donazione di bandiere e stendardi a varie associazioni del Paese.
Il 15 giugno è inoltre una data di grande importanza storica per la Danimarca, poiché coincide con la Giornata della Riunificazione. Nel 1920, infatti, lo Schleswig del Nord fu formalmente riannesso al regno danese, a seguito di un plebiscito tenutosi in due zone dello Schleswig. La cerimonia simbolica di integrazione avvenne il 10 luglio dello stesso anno, quando re Cristiano X attraversò a cavallo il confine, segnando un momento di forte valenza patriottica per la nazione.
C'è qualcosa che sta catturando l'attenzione dei danesi più del tempo incerto di questo inizio estate: Den sorte svane (Il cigno nero), un nuovo documentario trasmesso da TV2. Le voci narranti sono quelle del giornalista Mads Brügger e dell'avvocata Amira Smajic, protagonista di una storia che svela le attività illegali del sottobosco criminale danese.
In passato, Amira Smajic gestiva un ufficio segreto dove riciclava denaro per bande locali, avvocati e uomini d'affari. Quando il suo oscuro passato ha iniziato a perseguitarla, ha deciso di rivolgersi ai media per raccontare la sua storia. Diventata una talpa, ha scelto di esporre in alta definizione televisiva alcune delle figure criminali più influenti della Danimarca.
Il pubblico è diviso fra chi è rimasto a bocca aperta e chi si è infuriato per le rivelazioni. C’è chi si chiede come questa scelta possa essere sensata per Smajic, che ha ottenuto confessioni inconsapevoli di personaggi di spicco e uomini d'affari. Ora la donna non sarà al sicuro né in Danimarca né da altre parti. Per alcuni è scioccante scoprire che anche nel Paese delle fiabe, la Danimarca, ci siano ombre e segreti.
Purtroppo il documentario non è disponibile in inglese. Una buona scusa per imparare il danese!
Altre notizie dalla Danimarca
Nuove indicazioni per l’uso di schermi da parte di adulti e minori. Secondo le linee guida dell'Autorità sanitaria danese gli adulti non dovrebbero trascorrere più di tre ore davanti agli schermi nel loro tempo libero. Per quanto riguarda i bambini, massimo due ore tra i 5 e i 17 anni, massimo un'ora tra i 2 e i 4 anni, mentre i bambini sotto i 2 anni dovranno essere sotto costante supervisione dei genitori, che controlleranno i contenuti.
Aumento della presenza di zecche in Danimarca. Lo confermano gli scienziati. L'estate secca dello scorso anno ha portato a una produzione più abbondante di frutta, fornendo così abbondante cibo a topi e altri animali selvatici durante l'inverno, aiutandoli a sopravvivere in numero maggiore. I topi portano sul dorso intere colonie di zecche, che si diffondono molto rapidamente. Assicurati di coprire le gambe quando sei in campagna – le zecche si arrampicano dal terreno, dall’erba o dalle piante – e ispeziona bene il tuo corpo e quello del tuo animale domestico quando rientri.
Una donna con il doppio passaporto danese e russo è stata arrestata per aver collaborato con i servizi segreti russi. Mentre gestiva un centro di consulenza in Zelanda per russofoni ha ricevuto 338.000 corone danesi da Pravfond, una fondazione gestita da ufficiali dell'intelligence russa e utilizzata come copertura per finanziare varie operazioni nell'Unione Europea. Solo l'anno scorso la fondazione ha speso 18 milioni di corone danesi per azioni volte a creare instabilità.
Unione Europea
Risultati delle elezioni del Parlamento Europeo
Partito popolare europeo (PPE) 26,3% (189 seggi; 13 in più rispetto al 2019)
Socialisti e democratici (S&D) 18,8% (135 seggi; 4 in meno rispetto al 2019)
Liberali (Renew) 11% (79 seggi; 23 in meno rispetto al 2019)
Conservatori e riformisti (ECR) 10,6% (76 seggi; 7 in più rispetto al 2019)
Identità e democrazia (ID) 8,1% (58 seggi; 9 in più rispetto al 2019)
Verdi (Greens/EFA) 7,4% (53 seggi; 18 in meno rispetto al 2019)
Sinistra (GUE/NGL) 5,4% (39 seggi; 2 in più rispetto al 2019)
Indipendenti (senza gruppo) 12,6% (91 seggi; 29 in più rispetto al 2019)
Per ottenere la maggioranza in Parlamento sono necessari 361 seggi. L'attuale grande coalizione tra PPE, S&D e Renew ne ha 403, quindi tecnicamente potrebbero continuare a governare insieme. Tuttavia i gruppi di destra (ECR, ID e gli indipendenti, in gran parte di destra) stanno chiedendo al PPE di abbandonare la collaborazione con il centro-sinistra e creare una vera prima governance europea di destra.
Previsioni su chi occuperà i principali incarichi europei.
Presidente della Commissione Europea: Ursula von der Leyen ha buone possibilità di ottenere un secondo seggio, dopo che il PPE ha vinto le elezioni.
Presidente del Consiglio Europeo: l'ex Primo ministro del Portogallo, Antonio Costa, è sostenuto dal gruppo dei Socialisti e democratici. L'unica seria concorrente è Mette Frederiksen, Prima ministra della Danimarca, e le questioni legali irrisolte di Antonio Costa potrebbero darle una buona possibilità.
Presidente del Parlamento Europeo: Roberta Metsola (PPE) ha buone possibilità di continuare nella posizione attuale per un altro mandato.
Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri: la Prima ministra dell'Estonia, Kaja Kallas, è sostenuta da Renew Europe (terzo gruppo più votato, liberali di centro).
Se si formerà un'altra grande coalizione tra PPE, S&D e Renew Europe, i quattro nomi menzionati in precedenza saranno probabilmente confermati.
L'estrema destra ha travolto l'Unione Europea come si temeva? Guardiamo ai risultati in ogni stato membro dell'UE:
Europa del Nord: Finlandia (maggioranza di centro-sinistra – 10 seggi; 4 seggi PPE e 1 per ECR); Svezia (maggioranza di centro-sinistra – 13 seggi; 5 seggi PPE e 3 per ECR); Danimarca (maggioranza di centro-sinistra – 11 seggi; 2 seggi PPE e 2 estrema destra)
Paesi baltici: Estonia (maggioranza di centro-sinistra – 4 seggi; 2 seggi PPE e 1 estrema destra); Lettonia (maggioranza di destra – 4 estrema destra e 2 seggi PPE; 3 seggi per il centro-sinistra); Lituania (maggioranza di centro-sinistra – 6 seggi; 3 seggi PPE e 2 estrema destra)
Europa occidentale: Irlanda (divisa equamente tra sinistra e destra; 7 seggi ciascuna); Paesi Bassi (maggioranza di centro-sinistra – 16 seggi; 6 seggi al PPE e 9 all’estrema destra); Belgio (maggioranza di centro-sinistra – 12 seggi; 4 seggi al PPE e 6 all’estrema destra); Lussemburgo (divisa equamente tra sinistra e destra; 3 seggi ciascuna); Francia (maggioranza di estrema destra – 35 seggi; + 6 per il PPE; 40 seggi per il centro–sinistra)
Europa meridionale: Portogallo (maggioranza di centro-sinistra – 12 seggi; 7 per il PPE e 2 all’estrema destra); Spagna (maggioranza di centro-destra – 61 seggi; 32 per il centro-destra; 29 per il centro-sinistra); Italia (maggioranza di estrema destra – 50 seggi; 9 per il PPE; 26 seggi per il centro-sinistra); Grecia (maggioranza di centro-destra – 14 seggi; 7 seggi per il centro-sinistra); Cipro (maggioranza di centro-destra – 4 seggi; 2 seggi per il centro-sinistra); Malta (divisa equamente tra destra e sinistra – 3 seggi ciascuna).
Europa centrale: Germania (96 seggi; 42 seggi per il centro-sinistra; 30 seggi al PPE; 17 all’estrema destra e 7 non allineati; nessuna chiara maggioranza); Polonia (maggioranza di centro-destra – 23 seggi al PPE; 20 all’estrema destra e 6 non allineati; 4 seggi per il centro-sinistra); Repubblica Ceca (maggioranza di centro-destra – 5 seggi al PPE; 1 all’estrema destra e 3 non allineati; 9 seggi per il centro-sinistra); Austria (maggioranza di centro-destra – 5 seggi al PPE e 6 all’estrema destra; 9 seggi per il centro-sinistra); Slovacchia (maggioranza di centro-sinistra – 14 seggi al centro-sinistra; 1 seggio al PPE)
Europa orientale: Slovenia (maggioranza di centro-destra – 5 seggi al PPE e 4 per il centro-sinistra); Croazia (maggioranza di centro-destra – 6 seggi al PPE e 1 all’estrema destra; 5 al centro-sinistra); Ungheria (maggioranza di estrema destra – 10 all’estrema destra, 8 al PPE; 3 per il centro-sinistra); Romania (maggioranza di estrema destra – 8 all’estrema destra, 11 al PPE; 14 per il centro-sinistra); Bulgaria (maggioranza di centro-destra – 6 al PPE, 4 non allineati; 7 per il centro-sinistra)
*Per centro-sinistra si intendono i seggi di Renew Europe, S&D, Verdi e Sinistra.
Bacheca degli annunci
Copenaghen, 18 giugno, 18:00-20:00 • Welcome to Denmark. Sei nuovo in Danimarca o sei qui da un po' ma cerchi un evento in cui incontrare altri internazionali? Partecipa questo incontro presso la Biblioteca Centrale di Copenaghen.
Aalborg, 25 giugno, 14:00-15:45 • Job search seminar for international job seekers in North Denmark. Hai bisogno di aiuto per cercare lavoro? International House North Denmark ti invita con un seminario gratuito in cui saranno introdotte le basi della ricerca del lavoro in Danimarca.
Eventi legati all’Italia
Hellerup, dal 26 giugno ore 17:00 • Le Erbe di Thorvaldsen, di Crystal Bennes. Il 26 giugno l'Istituto Italiano di Cultura inaugurerà un'opera di Crystal Bennes che ricrea una storica flora italiana accidentalmente importata in Danimarca da Bertel Thorvaldsen nel XIX secolo. L'evento include una presentazione dell'artista e un rinfresco. Si richiede la prenotazione.
Hellerup, 24 giugno ore 20:30 - Europei 2024: tifiamo insieme gli azzurri. Il Comites Danimarca, in collaborazione con l'Ambasciata Italiana in Danimarca e l'Istituto Italiano di Cultura, è lieto di invitarvi a guardare insieme la terza partita della nostra nazionale agli europei: Croazia - Italia.
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