Sette giorni in Danimarca • Numero 60
Prosegue il dibattito sulla revoca delle cittadinanze; Frederik X visita la Groenlandia; Primo Maggio: lavoro e pensioni
Editoriale
“La cittadinanza è un privilegio. Non dovrebbe essere concessa automaticamente.”
— Kaare Dybvad Bek, Ministro dell'immigrazione
Con queste parole, pubblicate su Facebook, il ministro socialdemocratico Kaare Dybvad Bek ha espresso la propria posizione nel caso che sta scuotendo l’opinione pubblica danese. Protagonista è Nadine, 28 anni, che rischia di perdere la cittadinanza per un commento su Facebook, poi cancellato, interpretato come un’espressione di simpatia per Hamas. La legge danese del 2021 consente la revoca della cittadinanza, in casi legati alla sicurezza nazionale, a chi possiede anche un secondo passaporto. Nadine ha anche il passaporto libanese, ma è nata in Germania, è stata adottata in tenera età da una famiglia danese, ha vissuto tutta la sua vita in Fionia. Se le venisse revocata, non potrebbe più vivere, lavorare o risiedere legalmente nel Paese.
Durante l’audizione della commissione per la cittadinanza del Folketing, cui mercoledì scorso Nadine ha partecipato con i suoi genitori, il ministro stesso ha definito il caso “sfortunato e ingiusto”, ma ha lasciato intendere di non poter intervenire direttamente. La decisione è ancora in fase di valutazione legale, ma l’episodio è già diventato simbolo di una Danimarca sempre più attenta – e restrittiva – nel definire chi può davvero far parte della sua comunità nazionale.
Lo stesso ministro ha partecipato al corteo del Primo Maggio a Roskilde, così come molti altri esponenti del governo e del parlamento hanno fatto in altre città. Nel suo discorso del Primo Maggio a Odense la Premier Mette Frederiksen ha celebrato la piena occupazione e la solidità del welfare danese, ma ha anche evidenziato la necessità di investire nella formazione tecnica e nella coesione sociale. Ha confermato l’intenzione di riformare i centri per l'impiego, affidando un ruolo maggiore alle a-kasse, e sottolineato la carenza di manodopera qualificata, soprattutto in settori chiave per la transizione verde, proponendo di rilanciare le scuole professionali e reintrodurre l'apprendistato. Frederiksen ha anche parlato della necessità di coinvolgere i giovani che non sono né in formazione né al lavoro, offrendo loro opportunità concrete per evitare che restino ai margini della società.
Stasera 4 maggio, anniversario della liberazione della Danimarca dal nazismo, i danesi manterranno la tradizione di accendere una candela alla finestra, per ricordare la liberazione del Paese dall’occupazione nazista nel 1945. È una tradizione civile molto sentita, nata quando si tolsero le tende oscuranti imposte dalla guerra. Un gesto semplice, che celebra la libertà e l’unità della comunità danese e che può essere condiviso anche dagli italiani residenti nel Paese come segno di fratellanza e integrazione.
Conosci qualcuno a cui può interessare la nostra newsletter? Aiutaci a diffonderla.
INDICE:
Politica
Il viaggio di Frederik X in Groenlandia assume un significato politico importante, pur senza dichiarazioni ufficiali. Accolto a Nuuk tra applausi e bandiere, il sovrano ha partecipato a una navigazione nei fiordi e a incontri informali con la popolazione locale, in un clima caloroso e familiare. Sebbene il re abbia affermato di non essere “in missione”, molti in Groenlandia vedono la sua presenza come un gesto chiaro a sostegno dell’unità del regno. Secondo Masaana Egede, direttore del giornale Sermitsiaq, il viaggio invia un messaggio forte: la Groenlandia non è disponibile a farsi annettere da nessuno. Anche il premier Jens-Frederik Nielsen ha definito la visita come un segno tangibile del legame tra la monarchia e la popolazione.
Si tratta di un gesto carico di significato simbolico e politico, che rievoca il viaggio compiuto dal suo bisnonno, Christian X, nel 1921. All’epoca la visita contribuì a rafforzare la sovranità danese su un territorio ancora fragile nella sua coesione interna e soggetto a spinte internazionali. Il ruolo dei regnanti danesi in Groenlandia ha infatti spesso avuto una valenza diplomatica. La regina Margrethe II era molto amata nella regione, visitava regolarmente l’isola, e aveva instaurato un legame personale con la popolazione. Frederik, già noto per il suo interesse per la regione artica, sembra intenzionato a proseguire su questa linea.
Frana Nordic Waste: indagine legale scagiona Randers. Un’indagine legale ha scagionato il Comune di Randers dalla responsabilità diretta nella frana che ha colpito l’area della società Nordic Waste nel dicembre 2023. La frana, di cui abbiamo già parlato in molte occasioni, ha coinvolto oltre due milioni di tonnellate di materiale contaminato. Secondo lo studio legale Energi & Miljø, il Comune non ha commesso errori nel monitoraggio del sito, ma ha mostrato negligenze nella gestione burocratica delle autorizzazioni ambientali, in particolare nei confronti di Nordic Waste e della vicina DSH Recycling, e deve rispondere delle irregolarità riscontrate. Il governo danese ribadisce il principio “chi inquina paga”, mentre Nordic Waste ha abbandonato le operazioni di contenimento e dichiarato fallimento a gennaio.
SF ed Enhedslisten sfidano Frederiksen sui sussidi. A ridosso del 1° maggio SF ed Enhedslisten chiedono che il sistema del dagpenge, l’assegno di disoccupazione danese, venga protetto ufficialmente per almeno dieci anni. Una risposta diretta alle proposte di Liberal Alliance, che vorrebbe dimezzare la durata dei sussidi per finanziare la spesa militare. Pia Olsen Dyhr (SF) e Pelle Dragsted (Enhedslisten) definiscono il piano “grottesco” e “folle”, e puntano il dito contro la maggioranza attuale. Secondo loro, in un contesto economico incerto, tagliare la sicurezza sociale aumenterebbe l’instabilità dei lavoratori. La proposta è un chiaro segnale politico in vista di una futura coalizione di sinistra: chi vuole la sicurezza dei lavoratori, dicono, deve votare per chi la mette nero su bianco. Frederiksen, intanto, è bloccata fra due fronti: se da un lato molti elettori socialdemocratici sostengono la proposta, dall’altro il governo non è in posizione di garantire impegni decennali.
Ministero della sicurezza, dubbi sui poteri. Il Ministro della sicurezza e della protezione civile Torsten Schack Pedersen (Venstre) è al centro di un dibattito sui suoi poteri in materia di sicurezza. Bjarne Nigaard, segretario di Danske Beredskaber, ha ribadito che senza un'autorità chiara e riconosciuta il ministro non può pianificare strategie coordinate per la gestione delle crisi. Il ministero, istituito ad agosto, soffre infatti di una mancanza di base giuridica che ne limita l’azione: non è chiaro se possa imporre misure ad altri enti o solo suggerirle. Questa ambiguità rischia di compromettere l’efficacia della protezione civile e ostacola il coordinamento necessario tra le diverse agenzie statali.
Doppio incarico e polemiche per Søren Gade. Il presidente del Parlamento danese, Søren Gade (Venstre), è finito di nuovo al centro delle polemiche per la sua doppia carica: guida infatti anche il consiglio di amministrazione del porto di Esbjerg, in una fase cruciale per l’assegnazione di ordini miliardari legati all’energia eolica.
Clima: scontro sul post-2030. La Danimarca è sulla buona strada per centrare il proprio obiettivo climatico del 2030, con una riduzione stimata del 72% delle emissioni di gas serra. Ma già si apre il confronto sul target del 2035, previsto per legge entro quest’anno. Le attuali politiche condurrebbero a una riduzione dell’80%, ma esperti e partiti d’opposizione spingono per obiettivi più ambiziosi. Il think tank Concito propone l’85%, mentre Enhedslisten vorrebbe puntare al 90%, anche attraverso un intervento sul consumo dei cittadini più benestanti. Il Ministro del clima, Lars Aagaard, si è però rifiutato di anticipare la posizione del governo, sottolineando che le decisioni verranno condivise prima con i partiti coinvolti nei negoziati. Alle insistenze della stampa, ha risposto per tre volte con la stessa frase, rifiutando di dire se un target dell’80% – raggiungibile senza nuove misure – possa bastare. Il dibattito rimane aperto, ma la finestra per agire si sta chiudendo.
Brintrør: costi in aumento per errore di calcolo. Il progetto del brintrør, il gasdotto per l'idrogeno verde tra Danimarca e Germania, potrebbe costare 2,3 miliardi di corone in più del previsto a causa di un errore di calcolo. Il Ministro del clima Lars Aagaard ha informato i partiti che il sostegno statale potrebbe salire da 8,3 a 10,6 miliardi di corone. Il progetto, già ritardato al 2031, è cruciale per l'esportazione di idrogeno verde verso il mercato tedesco. Tuttavia, l'errore ha sollevato critiche politiche. Il Ministero ha attribuito l'errore a un fraintendimento dell'autorità di regolamentazione, assicurando che la spesa aggiuntiva sarà gestita attraverso una revisione del bilancio statale. Nonostante le difficoltà, il progetto mantiene un ampio sostegno politico.
Fogh Rasmussen critica la legge contro la blasfemia. L'ex premier Anders Fogh Rasmussen (Venstre) ha definito la nuova legge che vieta la profanazione di testi religiosi un “cedimento” ai regimi autoritari, criticando la limitazione della libertà di espressione. Nonostante il sostegno del suo partito alla legge, Fogh Rasmussen ha espresso preoccupazione per le implicazioni democratiche. Ha inoltre ammesso errori nella gestione delle guerre in Iraq e Afghanistan, riconoscendo una pianificazione post-bellica insufficiente. Le sue dichiarazioni hanno acceso il dibattito sul bilanciamento tra sicurezza e diritti civili in Danimarca, offrendo spunti di riflessione sulle sfide delle democrazie moderne nel mantenere i propri valori fondamentali.
Pensione a 70 anni: la riforma slitta al 2029. Mette Frederiksen non presenterà alcuna riforma pensionistica prima delle prossime elezioni. La questione, tornata centrale nel dibattito politico, riguarda il sistema di pensionamento e in particolare l’automatismo che prevede un innalzamento progressivo dell’età pensionabile in base all’aspettativa di vita. A breve, il Folketinget voterà per portare l’età a 70 anni a partire dal 2040 per i nati dopo il 1970. I socialdemocratici intendono modificare il meccanismo, considerato iniquo: il piano, ancora vago, mira a introdurre eccezioni per i lavoratori fisicamente usurati, lasciando intendere che impiegati e professionisti resteranno soggetti all’automatismo. Ma la strategia è chiara: nessuna proposta prima del voto per rafforzare l’identità sociale del partito ed evitare promesse rischiose.
Taccheggi, il governo valuta multe immediate. Il Ministro della giustizia Peter Hummelgaard ha accolto con favore una proposta che permetterebbe ai negozi di emettere multe immediate ai taccheggiatori colti in flagrante e che confessano. La misura, la cui fattibilità giuridica è ora in fase di verifica, risponde all’aumento dei furti nei negozi. L’obiettivo è alleggerire il carico sul sistema giudiziario e ridurre la frustrazione degli esercenti, molti dei quali non denunciano più i furti per mancanza di risultati concreti. Tuttavia, l’idea solleva critiche: alcuni temono che responsabilizzare i dipendenti possa esporli al rischio di episodi di violenza, altri evidenziano che la maggior parte delle multe già comminate per furto non viene pagata.
Economia
DSV acquisisce Schenker per 14,3 miliardi di euro. DSV ha completato l’acquisizione di DB Schenker, storico operatore logistico tedesco, per 14,3 miliardi di euro. L’operazione, approvata dalle autorità della concorrenza, segna la nascita di un nuovo gigante europeo del trasporto e della logistica. La fusione permetterà a DSV di rafforzare significativamente la propria posizione globale e di aggiustare le previsioni per il 2025: l’utile operativo atteso è aumentato a 19,5-21,5 miliardi di corone, rispetto ai precedenti 15,5-17,5. DSV stima costi iniziali tra 2 e 2,5 miliardi di corone, a fronte di risparmi annui stimati in circa 9 miliardi una volta completato il processo.
Danske Bank aumenta l’utile grazie alle commissioni. La banca ha chiuso il primo trimestre del 2025 con un utile netto di quasi 5,8 miliardi di corone, in crescita del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il risultato è significativo perché ottenuto nonostante il calo dei ricavi da interessi, grazie a un forte incremento delle entrate da commissioni, che hanno raggiunto i 3,7 miliardi di corone (+8%). La guidance per il 2025 resta invariata, con una previsione di utile netto compreso tra 21 e 23 miliardi, nonostante l’incertezza geopolitica e le tensioni commerciali. Danske Bank mantiene una visione moderatamente ottimista sull’economia nordica, grazie al calo dei tassi d’interesse, all’aumento del potere d’acquisto reale e al rafforzamento dell’export verso mercati extra-USA.
Nordea abbassa le spese sui mutui immobiliari. Nordea Kredit ha abbassato dello 0,1% le bidragssatser, le commissioni sui nuovi mutui ipotecari. Il risparmio stimato è di circa 1.000 corone l’anno per ogni milione di mutuo. L’obiettivo è attrarre nuovi clienti in un mercato sempre più competitivo. Danske Bank aveva già ridotto le commissioni su alcuni prestiti ad aprile. Ora Nordea rilancia con una riduzione su tutti i nuovi mutui, cercando di diventare la banca di riferimento per chi compra casa. Secondo l’economista Jens Hjarsbech (Mybanker), si tratta di un segnale di guerra dei prezzi tra istituti di credito, favorita dagli alti utili registrati da Nordea (9,2 miliardi nel Q1) e Danske Bank (5,8). Buone notizie per chi sta pensando di acquistare casa.
Ultima chiamata per la restituzione di banconote da 1.000 corone. Mancano poche settimane alla scadenza del 31 maggio, data in cui le banconote da 1.000 corone cesseranno di essere valide come mezzo di pagamento. Secondo la Banca nazionale danese, banconote di questo taglio per un valore di 1,7 miliardi di corone sono ancora in circolazione. I cittadini hanno tempo fino alla fine del mese per utilizzarle nei negozi o per depositarle tramite la propria banca. Dopo tale termine, non saranno più accettate ma potranno comunque essere convertite in contanti presso tre uffici Forex autorizzati, situati a Copenaghen, Odense e Aarhus, fino al 31 maggio 2026.
Ambiente
62 miliardi per salvare i parchi eolici. Dopo il clamoroso fallimento del maxi-bando per l’energia eolica offshore, il governo danese è pronto a cambiare rotta. Un documento riservato, trapelato alla stampa, rivela l’intenzione dell’esecutivo di stanziare fino a 62 miliardi di corone danesi (circa 8,3 miliardi di euro) in sussidi pubblici per costruire tre nuovi parchi eolici in mare aperto. La misura – spalmata su 20 anni – servirebbe a rilanciare gli investimenti in energia rinnovabile dopo che nessuna azienda ha partecipato al precedente bando, che prevedeva l’assenza totale di finanziamenti pubblici. La strategia iniziale puntava su una formula “market-driven”: lo Stato avrebbe acquistato una quota del 20% dei progetti, lasciando il resto al settore privato. Ma il mercato non ha risposto.
Il Ministro per il clima Lars Aagaard (Moderaterne), che un anno fa aveva presentato il piano come “il più ambizioso della storia danese”, ha definito il mancato interesse “estremamente deludente e grave”. Ora, secondo quanto confermato in una nota scritta, il governo si dichiara disposto a intervenire economicamente per sostenere i progetti. Il documento di negoziazione prevede nuove gare d’appalto per costruire impianti nel Mare del Nord e a Hesselø, nel Kattegat. I finanziamenti servirebbero a coprire parte dei costi e dei rischi legati agli elevati investimenti iniziali.
Solare ed eolico in stallo: obiettivo 2030 lontano. L’espansione dell’energia eolica e solare sulla terraferma sta procedendo troppo lentamente in Danimarca: secondo Green Power Denmark è stato raggiunto solo il 7% dell’obiettivo 2030. Nel 2024 sono state installate 12 turbine eoliche, mentre il solare cresce lentamente. Tra le possibili cause: mancanza di incentivi, costi elevati per l’allaccio alla rete e un quadro politico incerto. I relatori parlamentari per l’energia, Dina Raabjerg (Konservatives) e Søren Egge Rasmussen (Enhedslisten), chiedono un’accelerazione e nuovi negoziati con il Ministro del clima. Tra le misure suggerite: maggiore installazione di pannelli solari sui tetti degli edifici pubblici e riduzione delle barriere burocratiche a livello locale. Il ministro si dice pronto al dialogo, ma per ora intende partire dall’eolico offshore. Solo in seguito affronterà l'espansione sulla terraferma.
Verso la fine del divieto sul nucleare danese. Il blocco dei partiti di centrodestra intende revocare il divieto sull’energia nucleare, con l’appoggio condizionato di Moderaterne e Venstre. Questi ultimi chiedono un processo di valutazione tecnica e ambientale prima di qualsiasi decisione. Dansk Industri considera il nucleare fondamentale per gli obiettivi climatici UE e per la sicurezza energetica. Voci favorevoli arrivano anche dalle aree rurali, dove alcuni rappresentanti locali suggeriscono che il nucleare potrebbe liberare aree agricole oggi occupate da pannelli solari e turbine eoliche. La sinistra resta contraria.
Aree verdi in cambio di un progetto energetico? A Skalstrup la compagnia Skovgaard Energy ha avviato un progetto per la realizzazione di un parco solare e cinque turbine eoliche, che prevede anche la demolizione di 16 abitazioni. Per ottenere il consenso locale, l’azienda ha promesso la realizzazione di aree naturali per un valore stimato di 118 milioni di corone, e ha versato 19 milioni nel “Green Pool”, un fondo comunale destinato a iniziative locali. Il progetto ha generato timori per l’ulteriore spopolamento della zona. Il centro comunitario di Skalstrup, guidato da Lars Holm, ha promosso un dibattito pubblico: secondo Holm, la priorità è attrarre nuovi abitanti più che ottenere nuovi spazi naturali. Tuttavia il progetto, oggetto di uno studio, è stato proposto come modello per ridurre l’opposizione locale ai progetti di energia rinnovabile.
Record di partecipanti alla Giornata nazionale per il clima. La Giornata nazionale per l’azione sul clima (Klimahandledag) ha raggiunto quota 250.000 partecipanti, il doppio rispetto al 2023. Organizzata da Green Neighborhood Communities, l’iniziativa incoraggia comportamenti sostenibili nella vita quotidiana. In tutto il Paese si sono svolte attività locali: pasti vegetariani, scambi di abiti, semine, costruzione di siepi ecologiche. L’obiettivo della giornata, che si tiene ogni anno nella 17ª settimana, è stimolare una riflessione condivisa sul clima più che misurare direttamente l’impatto ambientale.
Parchi naturali e benessere animale: processo a Randers. Un processo per negligenza nei confronti di 76 bovini a Mols Bjerge ha sollevato nuove preoccupazioni sul benessere animale nei progetti di conservazione. I funzionari coinvolti appartengono all’Agenzia danese per la natura (Naturstyrelsen), e avrebbero lasciato gli animali senza foraggio per tre mesi causandone la morte o gravi sofferenze durante l’inverno 2020-2021. L’Agenzia ha ammesso la propria responsabilità, e gli imputati rischiano fino a due anni di carcere. Il caso ha sollevato un acceso dibattito pubblico che rischia di ostacolare i progetti futuri. Il governo intende ora migliorare la comunicazione pubblica e proteggere chi lavora nel rispetto delle regole. Infatti c’è chi si è già visto costretto ad abbandonare l’attività di pascolo naturale a causa delle crescenti pressioni esterne acuite dai social media.
Nuovo piano per gestire i “lupi problematici”. Il governo ha presentato un nuovo piano per la gestione dei lupi, che prevede l’ampliamento della definizione di “lupo problematico”. Oltre ai lupi che attaccano il bestiame, saranno considerati problematici anche quelli che si avvicinano alle aree urbane generando insicurezza tra la popolazione. Sarà inoltre possibile autorizzare interventi in aree dove i lupi attaccano il bestiame, anche se protetto da recinzioni a norma. Il ministro Jeppe Bruus ha chiarito che i lupi non costituiscono un pericolo concreto per l’uomo, ma che la percezione di insicurezza giustifica nuove misure. Inoltre, la Danimarca potrebbe seguire il modello svedese con un numero massimo di esemplari. Questo richiederebbe però una modifica della Direttiva Habitat dell’UE, attualmente in discussione. Qui una mappa delle aree popolate dai lupi.
Querce sotto attacco: scatta l’intervento biologico. Odense è l’unica città danese dove è stata rilevata la processionaria della quercia, insetto pericoloso per i suoi peli urticanti. Con l’arrivo del caldo il Comune ha avviato la seconda fase della disinfestazione: da venerdì, due aziende hanno iniziato a spruzzare un batterio innocuo per l’uomo ma letale per le larve, e rimuoveranno i nuovi nidi. Al momento le larve non sono ancora urticanti, ma lo diventeranno nelle prossime settimane. Si raccomanda di evitare il contatto con le larve e le ragnatele. In caso di esposizione, lavarsi subito e rivolgersi al medico se compaiono sintomi gravi. L’obiettivo delle autorità è fermare l’infestazione prima che si estenda oltre Odense.
Il mare è più caldo di un grado. Ad aprile la temperatura dell’acqua intorno alla Danimarca è cresciuta di quasi un grado rispetto al 2024. Secondo il National Center for Climate Research, l’aumento è superiore alla media degli ultimi 40 anni. Il fenomeno ha già modificato le abitudini della fauna marina: le aguglie sono comparse in aprile, e i primi rombi sono stati pescati già a marzo. Gli scienziati avvertono che questi cambiamenti potrebbero indicare un’alterazione più profonda dei cicli marini, legata al riscaldamento globale.
Salute
Nessun processo per i ritardi oncologici ad Aarhus. La procura di Viborg ha archiviato l’inchiesta sul caso dei ritardi nel trattamento oncologico all’ospedale universitario di Aarhus. La decisione comporta anche la revoca delle accuse contro tre dipendenti, il cui nome è coperto da segreto istruttorio. L’indagine riguardava oltre 300 pazienti che, tra gennaio 2022 e marzo 2023, avevano atteso oltre i limiti previsti per ricevere cure presso il reparto di chirurgia gastrointestinale. Nonostante le norme garantiscano l’accesso alle cure entro due settimane o, in alternativa, il trasferimento in un altro ospedale, molti pazienti non hanno ricevuto alcuna proposta alternativa. Tre dirigenti ospedalieri erano stati accusati di negligenza grave e abuso di funzione, ma la procura ha ritenuto che non vi fossero prove sufficienti per sostenere un processo penale. La regione dello Jutland Centrale ha ammesso le proprie responsabilità e l’ospedale ha cercato di affrontare i problemi di capacità. Tuttavia, secondo la procura, rimangono dubbi su eventuali responsabilità di natura disciplinare.
In pochi aderiscono allo screening per il cancro al colon. In Danimarca solo il 60% dei cittadini tra i 50 e i 74 anni partecipa allo screening gratuito per il cancro al colon, nonostante la malattia sia la terza più diffusa nel Paese e la diagnosi precoce ne aumenti notevolmente la sopravvivenza. Secondo Kræftens Bekæmpelse circa il 40% dei destinatari non rifiuta attivamente il test, ma lo dimentica o lo rimanda. Le cause sono molteplici: dalla riluttanza a maneggiare un campione di feci alle istruzioni complicate, che possono scoraggiare chi ha difficoltà di lettura o poco tempo a disposizione. Ogni anno oltre 4.600 danesi si ammalano di cancro al colon o al retto, e 1.700 ne muoiono. Tuttavia, dopo l’introduzione del programma di screening nel 2014, l’incidenza è scesa sensibilmente.
Bipolarismo e politica: Westermann rompe il tabù. Peter Westermann, ex-vicepresidente di SF, ha rivelato di vivere da undici anni con una diagnosi di bipolarismo, finora tenuta nascosta per vergogna e timore di pregiudizi. La rivelazione arriva ora che è stato nominato presidente dell’associazione Depressions Forening. Diagnosticato nel 2014, ha avuto tre episodi in totale, due gravi. Anche se molti elettori potrebbero mettere in dubbio la lucidità e la stabilità di un candidato con una diagnosi psichiatrica, Westermann risponde con una visione opposta: parlarne apertamente è un atto di responsabilità e un modo per dimostrare che la salute mentale non preclude né il successo personale né una carriera politica attiva.
Carenza cronica di medici, scatta il trasferimento obbligato. Per compensare la carenza cronica di personale, 94 medici degli ospedali di Roskilde e Køge sono stati obbligati a lavorare anche nell’ospedale di Nykøbing Falster. La misura, senza precedenti, nasce dopo che il reclutamento volontario è fallito, e riguarda soprattutto ginecologi, cardiologi e internisti. L’associazione dei medici esprime preoccupazione per la qualità delle cure e dell’ambiente lavorativo, soprattutto nei reparti che si vedono sottrarre risorse. Il provvedimento anticipa gli obiettivi della futura riforma sanitaria, che nel 2027 unirà Sjælland e Hovedstaden in una nuova regione, e punta a una distribuzione più equilibrata dei medici specialisti, oggi fortemente sbilanciata a favore di Hovedstaden.
Ritardi e incertezze sul trattamento delle commozioni cerebrali. A Aarhus si è tenuta una conferenza nazionale sulle commozioni cerebrali, in cui si è discussa ’assenza di un sistema di trattamento strutturato e uniforme. Sundhedsstyrelse aveva promesso per l’inizio del 2024 una relazione sul tema, con l’obiettivo di mappare le iniziative in corso e suggerire soluzioni. Il documento non è ancora stato pubblicato, provocando sconcerto tra i pazienti e le associazioni. La Hjernerystelsesforening ha denunciato il ritardo come un segnale di disinteresse verso una condizione che colpisce migliaia di persone e ostacola la creazione di centri regionali interdisciplinari, considerati essenziali per migliorare la qualità delle cure.
Wegovy in pillole verso l’approvazione negli USA. Novo Nordisk ha presentato alla FDA la richiesta per l’approvazione di una versione orale di Wegovy, il farmaco anti-obesità finora disponibile solo tramite iniezione. La decisione è attesa entro la fine del 2025. Se approvata, sarà la prima formulazione orale di un analogo del GLP-1. La richiesta si basa su uno studio clinico di 64 settimane che ha coinvolto oltre 300 pazienti. La notizia ha spinto il titolo di Novo Nordisk, con un +2,6% nella giornata di venerdì. Il nuovo formato potrebbe facilitare l’accesso e l’aderenza alla terapia.
Istruzione
Sempre più comuni aboliscono le classi per i majbarn. Diversi comuni danesi, tra cui Hillerød, Herlev, Faxe e Nordfyn, hanno scelto di abolire il programma førskole-SFO, che permetteva ai bambini di iniziare la scuola elementare già dal 1° maggio, per una familiarizzazione anticipata con insegnanti e ambienti scolastici. Sebbene il programma fosse stato inizialmente pensato come misura di risparmio, ora i comuni puntano a una transizione più fluida, mantenendo i bambini nella scuola materna fino all’estate. La scelta mira a ridurre i cambiamenti e a migliorare la continuità educativa, evitando il doppio passaggio che risultava spesso confuso per i bambini e problematico per le scuole. Tuttavia, il førskole-SFO aveva anche vantaggi, come la possibilità di ridurre l’ansia dei bambini all’ingresso nella scuola e permettere agli insegnanti di osservare in anticipo le dinamiche tra i bambini e formare meglio le classi.
A Aalborg gli studenti intervistano i candidati alla dirigenza scolastica. Alla Sønderbroskolen di Aalborg gli studenti hanno partecipato ai colloqui per selezionare il nuovo dirigente scolastico. Il consiglio studentesco ha proposto tre domande sui temi del bullismo, della gestione dei conflitti e della collaborazione con gli studenti. Mikkel Jepsen, nominato preside, ha raccontato di essere rimasto colpito dall’iniziativa: “Sapere che le domande venivano dai ragazzi mi ha spinto a impegnarmi ancora di più”. L’iniziativa, sostenuta da un docente della scuola, si inserisce nella cultura educativa danese che promuove la partecipazione attiva degli studenti. Un esempio concreto di democrazia applicata alla scuola, che in Italia appare ancora raro.
Società
Il Primo Maggio in Danimarca. Il Primo Maggio non è una giornata festiva ufficiale in Danimarca: non lo è per legge, e dunque molti uffici, negozi e servizi rimangono aperti. Tuttavia, in diverse aziende, soprattutto nel settore pubblico e nei luoghi di lavoro con una forte presenza sindacale, i dipendenti si prendono comunque la giornata libera. A Copenaghen, l’epicentro delle celebrazioni è Fælledparken. Qui, ogni anno, si ritrovano migliaia di persone per ascoltare i discorsi dei sindacati, bere birra, ascoltare musica dal vivo e stare insieme in un’atmosfera rilassata e familiare. La tradizione ha radici nel movimento operaio danese e nella socialdemocrazia, ma oggi il Primo Maggio in Danimarca ha perso buona parte del suo significato conflittuale. I discorsi rimangono politici, ma il tono generale è meno incentrato sulle rivendicazioni sindacali e più su valori condivisi: uguaglianza, inclusione, diritti civili. Negli ultimi anni, la festa ha assunto una dimensione più culturale che rivendicativa. Mentre in Italia il Primo Maggio resta una giornata di mobilitazione sindacale e memoria storica, in Danimarca è soprattutto un momento comunitario, simbolico, in cui la società celebra se stessa più che i conflitti del lavoro.
Una nuova mostra restituisce dignità alla Gravinde Danner. Il castello di Frederiksborg ospita una mostra dedicata a Louise Rasmussen, nota come Gravinde Danner, una delle donne più controverse della storia danese. Nata nel 1815 da madre nubile, divenne ballerina e, in seguito, moglie del re Frederik VII, con un matrimonio morganatico che non le conferì il titolo di regina. La borghesia e la corte la disprezzarono apertamente, ma fu una figura chiave nell’operato del re e nella transizione verso la monarchia costituzionale. Destinò il patrimonio ereditato dal marito a opere di beneficenza, tra cui la fondazione dell’orfanotrofio di Jægerspris e l’attuale Dannerhuset, centro per donne vulnerabili. Rivalutata negli anni come figura progressista, oggi la sua eredità è associata ai movimenti operaio, femminista e culturale. La mostra include un cortometraggio in cui la regina Mary, di origini borghesi come Gravinde Danner, racconta con partecipazione il percorso umano e politico della contessa.
Hip-hop, pop e rock nel programma di Roskilde. Con l’annuncio di 14 nuovi nomi, il Roskilde Festival ha completato il programma 2025, che ora conta 185 artisti provenienti da 45 paesi. Si svolgerà dal 28 giugno al 5 luglio e secondo gli organizzatori, offrirà uno sguardo sulle tendenze musicali che influenzeranno il futuro. Tra gli ultimi aggiunti spicca il celebre duo hip-hop Kenny, composto da Gilli e Benny Jamz, che terrà il suo primo e unico concerto dal vivo sull’Orange Stage. In programma anche The Raveonettes, Seu Jorge e Rachel Chinouriri. Il festival continua a promuovere la diversità musicale, offrendo spazio sia ad artisti emergenti che a nomi consolidati, ma alcuni critici musicali hanno espresso delusione per l'assenza di artisti di fama internazionale che potessero fungere da richiamo.
Nuove proposte per i trasporti pubblici nelle aree rurali. Il Consiglio del distretto rurale (Landdistrikternes Fællesråd) ha presentato un piano per migliorare l’accessibilità al trasporto pubblico nelle aree meno servite. Tra le proposte, l’obiettivo che ogni cittadino possa raggiungere autobus o treni in massimo 15 minuti o entro cinque chilometri da casa. Il piano si fonda su cinque principi: una rete centrale di treni e autobus, integrazione con soluzioni flessibili (come trasporto pubblico a chiamata, car sharing, trasporti volontari), radicamento locale, prezzi trasparenti e inclusione regionale. Il presidente del Consiglio sottolinea che una famiglia su cinque nelle aree rurali non ha un’auto e che la mobilità equa è essenziale per garantire studio, lavoro e partecipazione alla vita sociale in tutta la Danimarca.
Scoperti reperti unici custoditi in antiche urne. Nel corso dei lavori autostradali nei pressi di Eltang, tra Kolding e Fredericia, sono state rinvenute urne funerarie dell’età del ferro contenenti oggetti sorprendentemente ben conservati. Le analisi eseguite sulle urne ancora chiuse hanno rivelato la presenza di punte di lancia, aghi e un rasoio ricurvo. Secondo l’archeologa Janne Flensborg, il rasoio potrebbe avere avuto valore simbolico o essere stato un oggetto d’uso personale. Le urne sono disposte in gruppi ravvicinati e decorate con motivi che le fanno risalire a circa 2.000 anni fa.
Italiani in Danimarca
Contributi MAECI per viaggi di studio e cultura nel 2025. Il Ministero degli esteri offre contributi per coprire spese di viaggio e soggiorno (fino a 1.500 euro) a ricercatori, docenti e operatori culturali italiani e stranieri che partecipano a scambi accademici o culturali tra Italia e l’estero. Può fare domanda sia chi viene invitato da istituzioni straniere (se residente in Italia) sia chi viene invitato da enti italiani (se residente all’estero). Il contributo è forfettario, valido per un massimo di 10 giorni di attività entro il 15 novembre 2025. Le domande vanno inviate all’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen entro il 15 luglio 2025. Qui puoi trovare ulteriori informazioni e qui il modulo di richiesta.
Come votare per i referendum abrogativi del 2025 dalla Danimarca. L’8 e 9 giugno si terranno cinque referendum abrogativi in Italia. Gli iscritti all’AIRE e gli italiani temporaneamente all’estero per almeno tre mesi per motivi di lavoro, studio o cure mediche potranno votare in anticipo per corrispondenza.
Gli iscritti all’Aire riceveranno i plichi elettorali entro il 21 maggio al proprio indirizzo di residenza mentre gli elettori temporaneamente all’estero dovranno presentare apposita richiesta al Comune italiano di residenza entro il 7 maggio per ricevere il plico elettorale.
Gli elettori e le elettrici che entro il 25 Maggio non abbiano ancora ricevuto il plico elettorale potranno contattare il proprio ufficio consolare per ottenere il duplicato.
Infine, saranno trasmesse in Italia per lo scrutinio solamente le schede votate recapitate all’ufficio consolare di riferimento entro e non oltre le ore 16 locali del 5 giugno.
L’Ambasciata d’Italia a Copenaghen rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento all’indirizzo consolato.copenaghen@esteri.it.
Eventi legati all’Italia
Copenaghen (Statens Museum for Kunst); 29 marzo – 31 agosto 2025 • Michelangelo Imperfect – Lo Statens Museum for Kunst di Copenhagen ospita una straordinaria mostra dedicata a Michelangelo, con una selezione unica di calchi storici delle sue sculture, nuove riproduzioni, disegni originali e modelli. Per la prima volta in 150 anni, è possibile ammirare la maggior parte delle sue opere scultoree in un'unica esposizione, un evento imperdibile per gli amanti dell'arte. Ad accogliere i visitatori nella hall del museo sarà l'installazione BRUD di Morten Søndergaard che esplora il marmo utilizzato da Michelangelo, con pezzi provenienti dallo stesso blocco che il maestro scultore trovò a Carrara 500 anni fa.
Copenaghen (Galleria Hello, The Roses); 26 aprile - 28 giugno • Mostra dedicata a Giampaolo Babetto – La prima mostra personale in Scandinavia di Giampaolo Babetto, maestro della gioielleria d’arte contemporanea. Nato a Padova nel 1947, Babetto è una figura centrale della Scuola orafa padovana e ha influenzato profondamente l’evoluzione del gioiello artistico internazionale dagli anni Sessanta a oggi. Fondata nel 2024, Hello, The Roses è una galleria e piattaforma dedicata alla gioielleria come forma d’arte, con l’obiettivo di esplorarne il legame con estetica, identità, cultura e narrazione personale.
Skive (Skive Kirke); 8 maggio, ore 19.00 • Le Città del Mare – Un viaggio musicale tra Mediterraneo, Americhe e Nord Europa attraverso il piano di Claudio Passilongo, pianista e compositore italiano residente in Danimarca. Il concerto intreccia brani celebri e composizioni originali, raccontando storie di città costiere e incontri culturali. La sua musica fonde melodia italiana e atmosfere scandinave, regalando un’esperienza suggestiva e coinvolgente. Prenotazione obbligatoria – Ingresso gratuito.
Copenaghen (Cinema Grand Teatret); 12 maggio, ore 09:00 • Proiezione del film Vermiglio di Maura Delpero – Il cinema Grand Teatret presenta Vermiglio, dramma familiare ambientato nelle Alpi italiane durante la Seconda guerra mondiale, candidato agli Oscar e premiato con il Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia.
Copenaghen (Istituto Italiano di Cultura) 21 maggio, ore 18:30 • Greenland Blurring – All’Istituto Italiano di Cultura si inaugura Greenland Blurring, mostra personale dell’artista Roberto Ghezzi, a cura di Mara Predicatori. Le opere esposte, nate da residenze in Groenlandia e alle Svalbard, trasformano i segni lasciati dal ghiaccio, acqua e aria in oggetti di interesse artistico e scientifico. La mostra rimane visitabile fino al 5 giugno.
Vuoi segnalare un evento per la nostra rubrica? Scrivi alla redazione all’indirizzo settegiorniindanimarca@gmail.com.
Italia nei media danesi
TV 2 riporta un interessante aggiornamento sul Pisa, squadra italiana che sta per tornare in Serie A dopo oltre 30 anni trascorsi nelle categorie inferiori. La formazione toscana può contare su quattro giocatori danesi nella sua rosa: Henrik Meister (classe 2003), Malthe Højholt (2001), Oliver Abildgaard (1996) e Alexander Lind (2002). Questo legame con la Danimarca ha avuto un impatto positivo sull’immagine del club, attirando l'attenzione di tifosi e media danesi e rafforzando il legame tra Pisa e la comunità calcistica danese.
Tuttavia, la connessione tra il Pisa e la Danimarca non è recente. Nella memoria dei tifosi spiccano soprattutto le figure del centrocampista Klaus Berggreen e di Erik “Store” Larsen, protagonisti della squadra negli anni d'oro, quando il club, sotto la presidenza dell’irascibile e carismatico Romeo Anconetani, visse una delle sue stagioni migliori.
Oggi, dopo oltre tre decenni e una vera e propria rinascita, il Pisa sta tornando ai vertici del calcio italiano, grazie a significativi investimenti, alla guida del nuovo allenatore Filippo Inzaghi e alla gestione dei nuovi proprietari americani. A fare da cornice, un centro sportivo all'avanguardia che è la chiara testimonianza del cambiamento in atto. Ma, come sottolinea Erik Larsen, qualcosa di fondamentale è rimasto invariato: “Giocano nello stesso stadio dove giocavamo noi. Ci sono un po' di foto appese e qualche dipinto, è tutto lì. È uguale a prima.” Larsen è sempre stato legato alla cittadina e alla società toscane, tanto che Anconetani si rifiutò di venderlo anche dopo la vittoria del Campionato europeo con la Danimarca nel 1992, rinunciando a un guadagno esorbitante.
L’articolo di TV 2 mette in evidenza, oltre all’affetto dei tifosi danesi per la squadra pisana, questa interessante dicotomia: da un lato i segni tangibili del cambiamento, come il nuovo centro sportivo e gli investimenti, dall'altro la cultura calcistica che ha sempre contraddistinto il Pisa, che continua a vivere nell’identità storica della squadra e nei suoi simboli più cari.
Danimarca nei media italiani
Frederik di Danimarca, il viaggio in Groenlandia che sembra una risposta a JD Vance. (Oggi)
Distensione tra Danimarca e Groenlandia. (The Epoch Times)
La rivalità tra le grandi potenze nell’Artico plasma il futuro del pianeta. (Linkiesta)
Le ambizioni cinesi nell’Artico. (Linkiesta)
Il tunnel sottomarino più lungo al mondo sarà costruito come i mattoncini Lego: collegherà Danimarca e Germania. (Corriere della Sera)
Grazie per aver letto Sette giorni in Danimarca! Iscriviti gratuitamente per ricevere nuovi post e per supportare il nostro lavoro.