Sette giorni in Danimarca • Numero 58
Tensioni nel centrodestra; Nuove proposte per la difesa; Come fare con i lupi in Danimarca
Questa è un’edizione molto ridotta di Sette giorni in Danimarca: la redazione si sta prendendo una piccola pausa pasquale, e anche nel Paese le notizie sembrano aver rallentato, con un’agenda politica e mediatica insolitamente tranquilla.
Tra i momenti più tesi della settimana c’è stato lo scontro nel centrodestra, tra il leader del partito di opposizione Liberal Alliance, Alex Vanopslagh, e il presidente di Moderaterne, Lars Løkke Rasmussen, Ministro degli esteri. Il confronto si è acceso in seguito a un'intervista in cui Vanopslagh ha criticato duramente le posizioni di Moderaterne su varie riforme, accusando Løkke di incoerenza e definendo alcuni compromessi politici come “troppo stupidi”. Løkke ha risposto difendendo il ruolo dei Moderati nel bilanciare le dinamiche parlamentari, ma le dichiarazioni hanno acuito le tensioni tra i due partiti.
Sempre sul fronte politico, Søren Gade, presidente del Folketing per il partito Venstre, ha criticato l’attuale stato delle forze armate danesi. In un’intervista Gade ha affermato che la difesa danese “è in uno stato pietoso” e ha sollecitato un rafforzamento urgente delle capacità militari, in particolare alla luce delle crescenti pressioni geopolitiche. Ha invitato il governo a considerare investimenti più consistenti e una revisione dell’organizzazione delle forze armate.
Un’altra proposta in tema di difesa è arrivata da Dansk Folkeparti, che ha suggerito di inviare soldati armati di missili in Groenlandia come misura di deterrenza militare. Il partito ha anche proposto di reintrodurre il servizio militare obbligatorio per tutti i giovani, sostenendo che ciò rafforzerebbe la sicurezza nazionale e il senso di responsabilità civica.
Un altro tema discusso negli ultimi giorni è stato quello dei lupi in Danimarca. Un residente dello Jutland ha raccontato ai media di aver visto più volte un animale vicino alla propria proprietà e ha dichiarato di desiderare di poterlo abbattere. Le sue parole riflettono una crescente frustrazione nelle aree rurali, dove la presenza dei lupi è vista come una minaccia per il bestiame. Secondo un’inchiesta di TV 2, almeno venti lupi sarebbero scomparsi misteriosamente negli ultimi anni in Danimarca, presumibilmente vittime di bracconaggio. Alcuni partiti politici hanno chiesto pene più severe per la caccia illegale, definendo la situazione allarmante. Il Ministro della difesa, Troels Lund Poulsen, ha dichiarato di voler modificare le regole attuali per rendere più semplice l’abbattimento legale dei lupi, sostenendo che la normativa attuale non risponde più alle esigenze delle comunità locali.
Per quanto riguarda il clima, la primavera fa retromarcia: secondo TV2 le temperature scendono sotto la media stagionale, con cieli nuvolosi e frequenti piogge su gran parte del Paese. L’arrivo di aria più fredda dal nord ha reso il tempo instabile, soprattutto lungo le coste occidentali.
Prima di concludere questo numero, un piccolo annuncio: Sette giorni in Danimarca cerca collaboratori. Cerchiamo redattori per aiutarci nella stesura della newsletter in italiano e anche qualcuno che possa occuparsi della pubblicazione di contenuti sui social media. Abbiamo già una strategia e un piano editoriale: ci serve una mano concreta per trasformare le idee in post e pubblicare. Scriveteci se siete interessati a settegiorniindanimarca@gmail.com.
Infine, nell’augurare una serena Pasqua a tutte le lettrici e a tutti i lettori, segnaliamo due informazioni utili: qui si trovano le modalità di voto dall’estero per i referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno 2025, e qui l’elenco degli eventi legati all’Italia in programma in Danimarca nelle prossime settimane.
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